Si continua a discutere sulleipotesi di pensione anticipata da introdurre con decreto entro la fine del 2016 per l'uscita da lavoro, in prima battuta, dei nati tra il 1951 ed il 1953, ovvero di coloro che sono intorno all'età di 63 anni. Il nodo da affrontaresull'anticipo pensionistico di Renziè sempre quello delle penalizzazioni nell'assegno di pensione mensile, soprattutto se si considera che il taglio al quale andranno incontro i futuri pensionati per l'uscita anticipata dovrà essere ammortizzato per venti anni. Quanto può essere conveniente anticipare la pensione di uno, due o tre anni e poi ritrovarsi a dover restituire il prestito a partire dall'età della pensione di vecchiaia che, fino al 2018, è stabilita a 66 anni e sette mesi?

Pensioni anticipate 2016, ecco qual è il taglio dell'assegno mensile

Se è vero che la pensione anticipata di Renzi dovrebbe comportare un taglio del due o del tre per cento per le categoriedi contribuentipiù disagiate,la decurtazionedella pensione potrebbe arrivare a penalizzarea due cifre percentuali tutti gli altri beneficiari. In tal senso, scrive Il Messaggero, in assenza di un preciso intervento statale nella formula delle detrazioni d'imposta, anticipare la pensione comporterebbe per i futuri pensionati la decurtazione dell'assegno mensilefino al 15-20 per cento. E, pertanto, i pensionati potrebbero ritrovarsi a dover ripagare con gli interessi il prestito della pensione erogato per la copertura del periodoche va dalla richiesta di pensione anticipata (non prima dei 63 anni) fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia.

Anticipo pensione con prestito, nel taglio anche la quota assicurativa?

Altro capitolo in tema di pensione anticipata di Renzi è quello relativo al pagamento della quota assicurativa a protezione del prestito calcolata sulla probabilità di morte del pensionato prima della restituzione integrale del prestito pensionistico. Data l'alta probabilità di premorienza prima di ammortizzare integralmente il prestito e, dunque, prima del compimento degli 86 anni e sette mesi, l'incidenza assicurativa dovrebbe avere il suo peso sull'importo da restituire.

L'ipotesi, in tal senso, è che l'assicurazione venga spalmata per tutto il periodo di restituzione del prestito, in modo da non dover rimborsare l'importo una tantum alla maturazione della pensione di vecchiaia. Ma, anche in tal caso, l'assicurazione andrebbe ad aumentare il tasso di decurtazione della pensione mensile.