C'è il verbale del confronto, le soluzioni annunciate e discusse, ma non l'intesa tra governo e sindacati sulla riforma Pensioni. A dirlo oggi, in un'intervista a La Repubblica, è Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Eppure proprio due giorni fa, subito dopo la conclusione del tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali, è stato proprio lo Spi-Cgil guidato da Ivan Pedretti ad annunciare la presunta intesa pubblicando sul sito web del sindacato dei pensionati anche un banner con la scritta "Intesa raggiunta" e il file pdf del verbale sottoscritto nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Anticipo pensionistico, Camusso: l'intesa non c'è, ma solo un verbale di sintesi

Ma oggi sembra un'altra storia. "Non è un accordo - ha precisato il leader del sindacato rosso - ma un verbale di sintesi". Quindi nessuna intesa ancora è stata raggiunta sulla riforma pensioni, d'altronde anche il verbale su diverse questioni di cruciale importanza, come l'Anticipo pensionistico, la Quota 41 per i lavoratori precoci e altro rimanda a ulteriori approfondimenti ancora da svolgere nei prossimi giorni, come per esempio sulla questione esodati, per la quale il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Stefano Nannicini ha già annunciato l'ottava e definitiva salvaguardia tra le misure previste nella legge di Bilancio che sarà varata nelle prossime settimane.

"In un verbale di sintesi - ha puntualizzato la Camusso smentendo di fatto la presunta raggiunta intesa sulla riforma pensioni - ci sono i diversi punti di vista".

Pensioni, Furlan: c'è l'intesa unitaria, non avveniva dai tempi del governo Prodi

La pensa diversamente il leader della Cisl Annamaria Furlan. Scontro in corso tra i sindacati più rappresentativi.

Si è rotto "l'incantesimo" del fronte unitario almeno sulla riforma pensioni per la quale era stata presentata una piattaforme comune da Cgil, Cisl e Uil? "Un'intesa unitaria del genere tra sindacati e governo - ha dichiarato il segretario generale della Cisl - non avveniva dall'epoca del governo Prodi". Una posizione diametralmente opposta a quella espressa dal segretario generale della Cgil.

"Saremo al lavoro già dalla prossima settimana - ha spiegato la Furlan in un'intervista pubblicata oggi su Il Mattino mostrando di voler proseguire nella strada del dialogo con il governo sulle situazioni da approfondire - per individuare le attività gravose che consentono il ritiro anticipato".