SI chiama PPCR e sta per “Protocollo sui percorsi professionali, carriere e remunerazioni” ed è un provvedimento che ha già fatto discutere parecchio in Francia e verosimilmente continuerà a farlo. Si tratta nello specifico di un nuovo sistema introdotto in Francia che prevede delle valutazioni progressive che gli ispettori ministeriali e i dirigenti scolastici svolgeranno sui docenti. Come in Italia un po’ di bastone, ma a differenza del Belpaese i cugini d’oltralpe conoscono anche la carota: tra le altre misure del protocollo varato in giugno infatti il governo ha stanziato un fondo da destinare ad un aumento di stipendio per i docenti di scuole elementari e medie a partire dal prossimo 2017.

Rivoluzione nella scuola francese: un miliardo di euro per gli insegnanti

Qualcuno l’ha ribattezzata come una sorta di “rivoluzione francese” ma che di teste non farà cadere affatto, semmai ogni docente potrà dal prossimo anno andare a Scuola a testa alta. Il miliardo di euro stanziato in due tranche (mezzo miliardo dal 2017 e mezzo miliardo dal 2020) infatti andrà interamente a rimpolpare i non affatto magri stipendi degli insegnanti francesi: 1.400 euro circa in più in un anno, una cifra lorda ma di tutto rispetto stanziata per ridare valore al lavoro dell’insegnante ha commentato la ministra Najat Vallaud-Belkacem. Anche i sindacati che hanno definito il PPCR come “una rivalorizzazione e un miglioramento dei percorsi di carriera di tutto il personale della scuola”, mentre qualche malumore c’è stato tra i repubblicani di Sarkozy che hanno rimproverato al governo di aver preso parte dei soldi da destinare agli insegnanti tagliando della ricerca (polemica che ha di fatto portato a una rapida marcia indietro così che nel bilancio 2017 ci saranno entrambe le voci).

Fa mille euro in più al mese per “ridare valore al lavoro dell’insegnante”

Si tratta in ogni caso di una misura sensazionale: si parla di un aumento medio di circa 1.400 euro lordi all’anno, una cifra statistica che in realtà non evidenzia i reali aumenti che in molti casi saranno ancora più alti: lo stipendio lordo che oggi si aggira sui 3.600 euro lordi al mese passerà a ben 3.900, una cifra anche netta resta decisamente sostanziosa se si considera che in Francia non c’è la ritenuta a monte.

Maggiori privilegi ci saranno per gli insegnanti a fine carriera: per un insegnante della scuola media che si avvicina alla pensione la busta paga aumenterà in ultima istanza di ben mille euro al mese circa. Si tratta di una cifra così alta da non crederci, ma non bisogna dimenticare che in Francia lo stipendio di un insegnante appena entrato in servizio è di 35mila e aumenta fino a 70 mila a fine carriera già adesso (e la forchetta si allargherà ancora nel 2020 con la seconda tranche del PPCR).

Certo, non saranno soldi regalati indiscriminatamente a tutti (gli aumenti saranno pur sempre legati alle valutazioni degli ispettori, attualmente in via di definizione) ma parliamo comunque di cifre che non possono far altro che fare invidia ai 165 mila insegnanti precari di tutte le età, ai ricorsisti, agli abilitati al personale tecnico amministrativo e a dir si voglia, che non può far altro che prendere atto della situazione del paese in cui vive. Tuttavia forse potrà ispirare qualcuno ricordare che, superato lo scoglio della lingua, la Francia non è poi così lontana: soprattutto se sei un docente di Messina “deportato” a Bergamo.