Momenti di tensione, lunedì mattina, a Laterina (Arezzo), a pochi metri dalla residenza di Pier Luigi Boschi, ultimo vice presidente di Banca Etruria (una delle 4 banche coinvolte nel famoso scandalo di un anno fa), nonché padre della bella Ministra Maria Elena Boschi.

Nervosismo e urla di proteste: la polizia fa scudo al noto papà della ministra

Il sit-in di protesta era composto da almeno 300 vittime truffate dalle 4 banche, provenienti da Arezzo, da alcuni paesi dell’Emilia Romagna, dal Veneto e dalle Marche. I manifestanti, gridando e urlando ad alta voce frasi e slogan palesemente offensive nei confronti di chi governava allora quelle banche ('Ladri, Ladri'), hanno discusso abbondantementecon gli agenti per andare a parlare con il proprietario della Villa.

I manifestanti, animati dalla rabbia causata dalla grave situazione in merito al procrastinarsi della loro situazione a proposito dei rimborsi richiesti ma non ancora ricevuti, sono stati fermati e allontanati con determinazione da un folto cordone di sicurezza, formato da agenti di polizia, sia in divisa che in borghese, posto in prossimità della residenza Boschi.

I motivi della protesta dell'Associazione vittime 'Salva-Banche'

La notaAssociazione si costituisce all'indomani del varo in Parlamento del famoso e contestato Decreto Salva-Banche. Era il lontano 23 novembre 2015, quasi un anno fa, quando, con un’imboscata notturna (era mezzanotte), l’attuale Governo Renzi decise di salvare le sorti di 7.000 dipendenti delle 4 banche (Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) a discapito di 130.000 semplici cittadini.

Questi ultimi erano accusati di aver voluto speculare, investendo con molta superficialità i loro risparmi (anche oltre 100.000 euro) in obbligazioni subordinate e azioni delle medesime banche. Insomma, spazzatura allo stato puro. In altre parole, quel decreto azzerò le perdite delle Banche, salvandole dal fallimento assicurato ma, nello stesso tempo, depauperava e prosciugava – come un colpo di spugna – anche i conti correnti degli ignari investitori.

Adesso loro pretendono la restituzione di quei soldi, ma in cambio ricevono solo belle parole e fumo negli occhi.

La rabbia dei truffati: ‘vogliamo indietro i nostri soldi’

L’edizione online de ‘Il Fatto Quotidiano’ di ieri, lunedì 26 settembre 2016, attraverso la pubblicazione di un video, chiarisce dettagliatamente quanto accaduto durante i concitati momenti appena descritti.

Attimi di tensione tra alcuni dimostranti agguerriti e determinati nel voler scavalcare il fitto cordone umano formato dagli agenti di polizia presenti in difesa della villa. Qualcuno parla anche di un numero elevato di agenti, sproporzionato rispetto alle unità sparute di dimostranti. Questo particolare fa pensare anche ad un innalzamento del livello di sicurezzaa protezione dei familiari delle maggiori cariche istituzionali.

I manifestanti hanno dato fuoco ai volantini con il logo del PD

Nei giorni scorsi, racconta qualcuno, il paese di Laterina è stato letteralmente preso d’assedio dalle forze dell’ordine in difesa del noto papà della bella Maria Elena. Una località blindata e assoggettata al volere dei dirigenti di polizia che hanno persino impedito ai passanti di sostare davanti ai cancelli della residenza Boschi.

A tal proposito, Letizia Giorgianni, Presidente dell’Associazione delle vittime del Salva Banche, esclama ironicamente: ‘Mancavano solo i Marines’. I manifestanti, dovendo necessariamente rinunciare ad avvicinarsi alla residenza dell'ex vice Presidente di Banca Etruria, vista la decisione irremovibile dei poliziotti, a suon di ‘Ladri, Ladri’ si sono recati in Piazza della Repubblica ed hanno iniziato ad inneggiare contro il Partito Democratico, bruciando, in segno di protesta, anche alcuni volantini in loro possesso in cui era presente il logo dello stesso partito di Matteo Renzi.