A denunciare pubblicamente la diversa posizione di Matteo Renzi e Stefania Giannini nei confronti della Buona Scuola è Valeria Bruccola, Coordinatrice Nazionale Adida. Sul sito dedicato all'associazione sottolinea la mancanza di compattezza e coerenza del Governo, dove da una parte c'è il premier Renzi che ammette gli errori della Buona Scuola e promette di aggiustare quello che si può, e dall'altro c'è il Ministro Giannini che conferma la linea assunta finora e proclama il successo della riforma scolastica. Una presa di posizione opposta che 'risulta patetica', considerato che siamo alle soglie di un referendum costituzionale in cui premier tenta di convincere tutti a sostenerlo.
Renzi piange sul latte versato, la Giannini no
E' passato oltre un anno da quando la riforma della Buona Scuola prendeva luce e veniva imposta all'intero mondo scolastico con la forza da Renzi e Giannini. I problemi gravi della scuola no sono stati ancora risolti (vedi la mancanza di docenti sui posti di sostegno), la supplentite non è affatto sparita (al contrario sembra aumentata) e si è ancora in attesa di vedere cosa 'partoriranno' le deleghe alle legge 107 attese entro il 31 dicembre di quest'anno. E così mentre prima il Governo si è impegnato a sponsorizzare una riforma voluta da nessuno, adesso si impegna a sponsorizzare la sua 'possibile correzione', rivolgendosi al precariato in particolare (non a caso prima del Referendum).
Probabilmente Renzi conta sulla possibilità che gli italiani non portino rancore a lungo e si lascino abbindolare dalle promesse (quasi mai mantenute) della politica. Ma come fidarsi di un Governo che già da adesso non si mostra compatto nel commentare le proprie scelte e decisioni? Se Miur e politica non sono d'accordo nemmeno sugli effetti della Buona Scuola, come affidare loro le eventuali correzioni?
Naturalmente ogni italiano decide per sé, ma tutti insieme decidono per tutti. Perlomeno quando gli viene 'concesso' questo privilegio e le leggi non vengono imposte a suon di fiducia in Parlamento.
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