Abbiamo parlato diffusamente, nei giorni scorsi, dei 'mea culpa' del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a proposito degli errori commessi dal governo in merito all'applicazione della Buona Scuola. Il premier, alla radio e in TV, aveva espressamente parlato di 'errata comunicazione nella scuola' e di qualcosa di troppo che si è sbagliato. Naturalmente, le parole di Matteo Renzi hanno risuonato come una pungente critica all'operato del Miur ed, in particolar modo, del ministro Giannini che, al contrario, ha sempre provveduto a difendere a spada tratta, le operazioni svolte dal dicastero di Viale Trastevere, nonostante la valanga di critiche piombate addosso nei mesi scorsi, come quelle relative al piano straordinario della mobilità docenti.

Ultime news scuola 27 ottobre: Giannini 'Errori? Il parere va chiesto a Renzi ma non mi pare lo abbia detto'

Il ministro dell'Istruzione, incalzato ieri sera dai giornalisti, proprio in merito alle dichiarazioni di Matteo Renzi rilasciate, martedì sera, nella trasmissione televisiva 'Porta a porta', ha replicato così:

'Il parere di merito sulla riforma va chiesto al Presidente del Consiglio, Renzi e chiaramente sarà lui ad esprimere che tipo di modifiche apportare alla Buona Scuola - ha dichiarato il ministro - ma non mi pare abbia detto questo francamente, nello specifico.'

Giannini su 'errori' Buona Scuola: 'Colpa dei TAR'

L'onorevole Giannini passa poi al contrattacco, parlando di colpe da attribuirsi, semmai, ai TAR e alle loro sentenze: 'Per quello che mi riguarda, più che di errori mi sembra che ci sia una complessità di una legge - ha replicato la responsabile dell'istruzione scolastica in Italia - soprattutto combinata con un altro processo che non trapela nelle cronache ma che dobbiamo ricordare, cioè le numerose sentenze dei giudici amministrativi che stanno rendendo complicatissima la gestione ordinaria dell'inizio dell'anno scolastico'.

Buona Scuola, ministro Giannini difende la riforma: 'Non errori, semmai valori'

Dunque, secondo il ministro Giannini, è colpa delle sentenze dei TAR se questo avvio di anno scolastico è iniziato sotto mille difficoltà e non degli errori commessi dal governo nell'applicazione della riforma. 'I contenuti della legge, quelli che emergeranno nel corso del tempo - ha continuato il ministro, insistendo nella difesa della legge 107 - quelli che danno scuola-lavoro ai nostri ragazzi e che danno una scuola digitale, quelli che danno nuove competenze e formazione ai docenti, francamente non li definisco errori ma li definisco valori che abbiamo portato'.