Al di là delle soddisfazioni che si possono incontrare nel lavoro di ogni giorno svolgendo un mestiere, è sempre gratificante e stimolante ottenere un riconoscimento ufficiale per il lavoro svolto, tanto più se il riconoscimento non è un semplice apprezzamento dell’impegno e dei risultati ottenuti, ma anche un premio concreto che possa in qualche modo gratificare anche al di là della sfera prettamente professionale. Così come in tanti altri ambiti anche per il mestiere dell’insegnante un’onorificenza c’è ed è pure appetitosa: stiamo parlando dell’Italian Teacher Prize, il premio per il miglior insegnante italiano, istituito a fine giugno dal Miur, titolo gemellato con il Global Teacher Prize a livello internazionale, meglio noto come Nobel dei Docenti.

Che cos’è l’Italian teacher prize

Si tratta, come si può facilmente intendere, di un premio riservato a docenti e dirigenti in servizio nelle scuole italiane di ogni ordine e grado e rappresenta, oltre a un prestigioso titolo, anche una sostanziosa gratificazione economica: ben 50.000 euro di premio per il docente più meritevole d’Italia, altri 30.000 a testa per gli altri quattro che lo affiancheranno nella “top 5”, premi che verranno assegnati alle scuole dove tali docenti sono in servizio allo scopo di realizzare attività e progetti promossi e coordinati direttamente dagli insegnanti insigniti dell’onorificenza. Lo scopo del premio è quello di valorizzare il ruolo dell’insegnante nella società individuando le esperienze dei docenti che hanno ispirato maggiormente i propri studenti promuovendone la crescita come cittadini attivi, producendo così in maniera più generale un cambiamento positivo in tutta la comunità scolastica di provenienza.

Come funziona

Come partecipare? All’Italian Teacher Prize potranno partecipare docenti e dirigenti di tutte le scuole che candideranno entro la scadenza dell’18 ottobre 2016 sul sito internet www.italianteacherprize.it, semplicemente compilando una scheda di adesione riempita di tutti i campi. Docenti e dirigenti scolastici possono così sia autocandidarsi, che “nominare” altri docenti considerati meritevoli di essere insigniti di tale titolo nello stesso modo.

Toccherà poi a una Commissione Interna del MIUR analizzare le domande pervenute e si occuparsi di redigere una classifica di 50 finalisti cui verranno inviati una serie di temi e schede per l’elaborazione di elaborati che verranno anch’essi valutati allo scopo di eleggere tra questi i più meritevoli.