Alla vigilia del varo della legge di Bilancio, sul tavolo del Consiglio dei ministri, oggi 15 ottobre 2016, l’ultimo incontro tecnico governo-sindacati ha definito i requisiti per ottenere l’Ape Social, l'anticipo pensionistico senza penalizzazioni. Sciolto anche il nodo sulle attività gravose, legato a doppio filo ai lavoratori precoci. Confermati tutti gli altri interventi del pacchetto previdenza, dal bonus quattordicesime alle ricongiunzioni gratuite. Di seguito, allora, vediamo le ultime novità sulla pensione anticipata Ape e precoci che saranno inserite in legge di Bilancio.
Dall’ultimo tavolo, i dettagli sull’Ape
Con la riforma che – come sottolinea anche il Sole 24 Ore – partirà dal primo maggio venturo, potranno accedere gratuitamente alla cosiddetta Ape social solo i lavoratori over 63 con un reddito pensionistico inferiore ai 1.350 euro lordi mensili, che risultino disoccupati, disabili o famigliari di disabili, e abbiano maturato almeno 30 anni di contributi:36 anni per i lavoratori che negli ultimi sei anni di contribuzione sono stati impegnati in attività gravose. Non cambia invece l’anticipo volontario da 67 a 63 anni, ma il costo per ogni anno di anticipo, ridimensionate le precedenti stime, dovrebbe essere del 4,5 - 4,6%. Sciolto, poi, anche il nodo delle attività gravose, identificate in maestre d’asilo, macchinisti e autisti di mezzi pesanti, lavoratori del settore edile e di alcune fasce delle professioni infermieristiche, come gli addetti alle sale operatorie.
Precoci, Quota 41 per pochi
Con le linee guida già tracciate nel precedenteincontro governo-sindacati del 28 settembre, restava da definire il novero di quelle attività, cosiddette gravose, che permetterà ai lavoratori precoci di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro senza penalizzazioni. Per accedere alla pensione anticipata con quota 41, ovvero 41 anni di contributi, bisognerà, così come per l’Ape Social, essere disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili o rientrare nelle categorie dei lavori faticosi, ossia dei lavoratori impegnati in attività gravose, e soprattutto avere versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni.
La reazione dei sindacati
Per ottenere l’Ape social, l’anticipo pensionistico a costo zero, ora è necessario avere un reddito personale lordo inferiore ai 1350 euro lordi, contro i 1500 ipotizzati il 28 settembre e i 1650 chiesti dai sindacati, e un periodo minimo di contribuzione dai 30 ai 36 anni. Se l’abbassamento del tetto reddituale era prevedibile, non così l’innalzamento del requisito contributivo.
A tal riguardo, Annamaria Furlan (Cisl) non nasconde le sue perplessità, ma riconosce che “la discussione col governo sull'anticipo della pensione è un lavoro importante che sta andando avanti”, mentre per Susanna Camusso (Cgil) “il Governo ha cambiato le carte in tavola". Uil, più vicino a Cisl: per Proietti, infatti, “abbiamo fatto complessivamente un buon lavoro anche se restano alcune criticità da risolvere. Abbiamo chiesto di ampliare la platea dell'Ape sociale”. Chiaro, quindi, che Cisl, Uil e Cgil, non si sono ancora date per vinte e che continueranno ad insistere durante l'iter parlamentare della legge di Bilancio.
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