Le ultimissime notizie al 12 ottobre 2016 sulle pensioni anticipate 2017 e sui precoci giungono da un'intervista esclusiva che ci ha rilasciato Moreno Barbuti, uno degli amministratori del gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'. Il rush finale si avvicina, il 18 ottobre i lavoratori saranno in piazza Montecitorio, ci dice in questa prima parte,a rivendicare i loro diritti e a richiedere l'estensione della Quota 41 per tutti i precoci, indipendentemente dall'età anagrafica e dal mestiere svolto.Nella seconda parte dell'intervista che, per ragioni di spazio, verrà pubblicata in un secondo articolo,ci siamo confrontati sul prossimo incontrotra precoci e Nannicini, sui politici che presenzieranno a Roma il 18 ottobre, e sullasuccessivamanifestazione del 22 a Bologna.

Lo stesso Damiano ha annunciato, in una notaStampa e su Facebook,che venerdì 14 ottobre 2016 è previsto il nuovo tavolo di confronto tra Governo e sindacati, nel quale si cercherà di comprendere quale sarà la definizione di 'mestiere gravoso' e, dunque, chi potràbeneficiare effettivamente della quota 41 e dell'APE social, assegno pensionistico anticipato a costo zero.Damiano ha precisato infatti che proprio "dalla conclusione positiva di questi temi dipenderà la valutazione complessiva sui punti di correzione del sistema previdenziale".

Pensioni precoci, ultimo rush: manifestazione del 18 in piazza Montecitorio

- La manifestazione del 18 si avvicina, quale sarà lo scopo della vostra presenza in Piazza?

La manifestazione del 18 Ottobre 2016 chiama ancora noi lavoratori cosiddetti “quarantunisti” in piazza Montecitorio per mostrare al Governo tutto il nostro dissenso verso una riforma che ci vede ancorati sul posto di lavoro per un numero di anni veramente logorante molto più dei 41 che stiamo chiedendo. Se togliessero tutti i privilegistaremmo tutti molto meglio, potremmo accedere alla pensione tutti un po’ prima, ed avremmo una società più giusta ed equilibrata.

In tanti stiamo aspettando un emendamento alla riforma Fornero. E’ sicuramente una questione di bene comune anche per i lavoratori “precoci” e non rischiare, dopo aver lavoratoe versato contributi alle casse previdenziali per 40/41 anni,di sentirsidire con una pacca sulla spalla che sono pochi! Oltretutto li hanno collegati, dopo aver innalzato il limitea 42 e 6 mesi, al ridicolo meccanismo dell'aggancio all’aspettativa di vita, per cui più sei giovane e più rimani 'fregato' perché ne dovrai lavorare ancora di più, 43-44 e così via a salire.

Chissà quale differenza di aspettativa di vita ci potrà mai essere tra lavoratori nati a due anni di differenza gli uni dagli altri. È semplicemente una farsa e nessuno parla di abolirla o quantomeno di diluirla in un tempo più prolungato. La differenza di aspettativa di vita potrà essere forse significativa solo a distanza di una generazione per cui bisognerebbe aspettare almeno 20 anni prima di innalzarla. Si dice solamente che dopo aver lavorato per 40/41 anni siamo ancora giovani, ma nessuno però dice che siamo anche quelli che lavoreranno più a lungo versando i relativi contributi alle casse previdenziali!Ci chiediamo basiti, il fattoche abbiamo versato più quattrini di tutti gli altri non conta nulla?

Non ci sembra un fattore secondario, anzi!! Ci hanno detto che questa riforma Fornero, doveva servire per aiutare i più giovani, non ci risulta stia accadendo. 41 anni sono una parte significativa, anzi, molto significativa dell’unica vita che abbiamo, non possono venirci a dire che non bastano. Sembra a volte che la quota 41 stia cadendo nel dimenticatoio, ma sicuramente non per noi che continueremo a lottare per ottenerla. Per questa ragionesaremo in piazza a Roma il 18 Ottobre, per chiedere quindi con forza al Governo, di riconoscere questo traguardo dei 41 anni di versamenti contributivi, come il termine ultimo da raggiungere per poter essere posti in quiescenza.