Le ultimissime novità al 4 ottobre 2016 sulle pensioni precoci e sulla sperimentazione dell'opzione donna giungono da una nota stampa in cui Cesare Damiano ribadisce la necessità di trovare soluzioni eque in breve tempo. Il confronto, dice, è aperto e decisiva potrebbe essere questa settimana. In quantoè annunciata la riunione del tavolo tecnico in cui verranno individuati i cosiddetti lavori gravosi che si affiancheranno all’elenco dei lavori usuranti e che permetteranno una definizione precisa non solo di quanti potranno beneficiare dell'APE social, assegno pensionistico anticipato a costo zero, ma anche della platea dei precoci che potranno beneficiare della quota 41.

Nella stessa sede si dovrebbe altresì discutere delle penalizzazioni troppo gravose per coloro che vorranno usufruire dell'APE volontaria e dell'opzione donna, per comprendere quante risorse restano per consentireil proseguo dellasperimentazione OD. I dettagli e le novità al 4 ottobre 2016 dalle parole di Cesare Damiano.

Ultime novità pensioni precoci, parla Damiano: fondamentale la definizione di mestiere gravoso

Attualmente, lo ricordiamo,la tematica dei precoci è stata inserita all'interno del Verbale stilato la settimana scorsa tra Governo e sindacati, ma l'argomento non smette di far discutere i lavoratori. Per ora i precoci si ritengono soddisfatti dell'abolizione delle penalizzazioni post 2018 per quanti accederanno alla pensione, avendo maturato i requisiti contributivi stabiliti dalla Fornero, prima dei 62 anni e della definizione di precoce.

L'accordo tra Governo e parti sociali sancisce infatti che si può considerare tale colui che ha lavorato almeno 12 mesi anche non continuativi prima di aver raggiunto 19 anni d'età.

La diatriba nasce invece sulla platea, molto ristretta, di chi potrà accedere da subito alla quota 41. Tra questi vi rientrano solo determinate categorie di lavoratori considerati in difficoltà, quanti hanno perso il lavoro e sono privi di ammortizzatori sociali, quanti sono inabili al lavoro e quanti hanno svolto o svolgono mestieri considerati gravosi.

Su questo termine, per Damiano, si gioca la partita col Governo. Maggiori saranno, infatti, le categorie di lavoro che i sindacati riusciranno a far mettere all'interno di questa definizione, maggioresarà il numero di precoci che accederanno alla quiescenza dopo 41 anni di contributi versati. Va da sé che comunque qualcuno resterà fuori e che il dissapore tra i lavoratori, in parte, continuerà ad esserci, ma se la platea divenisse più cospicua quanto meno molti di loro potrebbero finalmente andare in pensione.

Damiano, Presidente della Commissione lavoro alla Camera dei Deputati, è conscio dell'importanza di tale provvedimento da parte del Governo ed afferma in chiusura della sua nota stampa: "La qualità delle soluzioni che si adotteranno per i lavori usuranti e precoci e per gli esodati, per i quali si confida in una salvaguardia che ricomprenda al meno 25.000 persone, sarà decisiva per una valutazione complessiva di questa riforma". Altro tema fondamentale è quello che riguarda le lavoratrici donne, che Damiano non dimentica.

Opzione donna, ultime novità Damiano: si faccia chiarezza e si conceda la sperimentazione

Periodo caldo anche per le lavoratrici che attendono con impazienza l'esito del 'contatore', strumento che permetterà loro di comprendere, entro ottobre, se le risorse saranno sufficienti in primisper ricomprendere le nate nel '57-58, rimaste già ingiustamente escluse dalla precedente legge di stabilità, e poi se vi saranno i fondi per proseguire la sperimentazione della 243/2004.

Al momento l'accordo condiviso prevede già l'abolizione delle ricongiunzioni onerose, risultato fondamentale per tutte le lavoratrici che hanno carriere discontinue e contributi versati in casse previdenziali diverse. Ora, dice Damiano, non resta che"definire il problema di Opzione Donna, facendo il consuntivo delle risorse fin qui utilizzate, al fine di proseguire nella sperimentazione”.