Sul Piano di formazione docenti della Scuola presentato dal Miur, è scattata subito la polemica. Il ministro Giannini ha presentato le linee guida (inclusa la card da 500 euro), che immediatamente hanno fatto insorgere i destinatari del Piano. Per quale motivo la formazione deve avvenire fuori dall'orario di lavoro, mentre nel settore privato avviene nel corso dell'orario di lavoro? Come ha fatto notare da subito Anief, il piano ministeriale prevede un aumento dell’onere lavorativo al di fuori del contratto, senza che lo stipendio venga ritoccato.

Ma per quante ore in più lavorerà un docente?

Formazione obbligatoria docenti Miur: quante ore di lavoro gratis?

Nel testo presentato dal Miur, non è specificato quante ore il docente dovrà impiegare per la formazione. Inizialmente, le indiscrezioni parlavano di circa 25 annue in presenza, ovvero 75 in tre anni. La quantità annua è flessibile e variabile. A queste vanno aggiunte le ore online, per la creazione del portfolio digitale. Nella pubblicazione di ieri, però, non si parla di ore ma semplicemente di rispetto del Piano. Ad ogni modo, per rispettare il Piano bisognerà impiegare del tempo, tempo non retribuito che va oltre l'orario di lavoro, a quanto pare. Non a caso la formazione è stata definita “impegno e responsabilità professionale di ogni docente” nella precedente nota, in cui erano state date le prime linee guida.

Ma come si può pensare di aumentare il carico di responsabilità dei docenti, già duramente provati dal loro lavoro? Ancora una volta il termine “Buona Scuola” lascia le sue perplessità. Maggiori informazioni sul piano e su quanto 'costerà' in termini di risorse ed energie agli insegnati, si avranno dai decreti attuativi attesi a breve.

Ricordiamo che le decisioni in merito alla formazione sono state prese unilateralmente dal Miur, senza sentire il parere delle organizzazioni sindacali e senza averle informate sui dettagli.

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