Le ultimissime novità al 3 ottobre 2016 sulle Pensioni per i precoci riguardano le polemiche, sempre vive sui social, concernenti quanto fin qui trapelatodall'accordo tra Governo e sindacati sulla Quota 41. Il tavolo d'intesa ha permesso di stilare un verbale contenente i punti cardine della riforma delle pensioni 2017 che dovrebbe vedere la luce nella prossima legge di bilancio; tra questi vi rientra la tematica dei lavoratori precoci. Per loro il Governo ha ipotizzato, dopo mesi di discussione su bonus ed incentivi, la possibilità di accedere alla pensione attraverso la tanto richiesta quota 41, ma limitata, per ora,ad una platea molto ristretta.

Inoltre tra i punti chiave a favore dei precoci vi è la certezza della cancellazione delle penalizzazioni post 2018. Vediamo i dettagli delle misure e i nodi che restano ancora da sciogliere.

Ultime novità pensioni precoci: battaglia vinta, stop penalizzazioni dal 2018

Una delle battaglie portate avanti da sindacati e lavoratori era l'abolizione delle penalizzazioni post 2018 per i lavoratori precoci che pur avendo maturato i requisiti richiesti dalla Legge Fornero, 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, rischiavano di subire, nuovamente, dopo il 2018,penalizzazioni sull'importo finale dell'assegno a causa della giovane età. Ora il Governo ha stabilito di comune accordo con i sindacati che quanti accederanno prima dei 62 anni alla pensione, avendo versato tutti i contributi richiesti, non avranno piùalcuna penalizzazione.

Una prima battaglia per i precoci si può dunque dire vinta, ma i precoci restano soddisfatti a metà, come ci aveva rivelato anche RobertoOcchiodoro nell'ultima intervista esclusiva rilasciataci.Resta, infatti, il nodo da sciogliere relativo alla quota 41 al momento limitata a pochi, vediamo a chi.

Novità pensioni precoci, nodi da sciogliere: quota 41 per i disagiati, chi rientra nei mestieri gravosi?

Il Governo al momento ha sancito di comune accordo con le parti sociali la definizione di precoce.Nel verbale condiviso, il precoce viene identificato come il lavoratore che ha lavorato almeno 12 mesi anche non continuativi prima di aver compiuto 19 anni d'età.

Su tale definizione concordano anche i lavoratori iscritti al gruppo facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'. Resta da sciogliere il nodo che limita la quota 41 ai solilavoratori precoci disagiati. Potranno al momento accedere alla pensione con quota 41 solo quanti rientreranno nella definizione sopra data e apparteranno alle seguenti categorie: disoccupati di lungo corso senza ammortizzatori sociali, invalidi o inabili al lavoro, precoci che svolgono mestieri 'gravosi'. La platea di quanti potranno accedere a tale categoria, nota come usuranti, non è ancora definita. Per i sindacati, così come per Damiano, molto importante sarà cercare di ricomprendere quanti più mestieri all'interno della definizione di 'gravoso' al fine di aumentare la platea di quanti potranno beneficiare della quota 41.

Per i lavoratori, invece, bisognerebbe estendere la quota 41 a tutti indistintamente dal mestiere svolto e dalle condizioni di salute del richiedente, dopo 41 anni di contributi versati e dunque di lavoro svolto. Di fatto tutti sono ugualmente usurati e meritevoli di pensione. Questo è un concetto che i lavoratori ribadiranno in ogni sede e soprattutto nel prossimo incontro con Nannicini. Riusciranno a vincere anche questa battaglia?