Quanti contribuenti usciranno da lavoro con la pensione anticipata Ape di Renzi, nella versione social, e quanti potranno sfruttare le nuove condizioni per i lavoratori precoci ed uscire con quota 41? La domanda è stata posta al sottosegretario di Governo, Tommaso Nannicini che ha risposto al Corriere della Sera di oggi, 17 ottobre 2016, in un un'intervista nella quale esamina le nuove misure pensionistiche inserite nella legge di Bilancio 2016. La riforma delle Pensioni costerà al Governo Renzi sette miliardi nei prossimi tre anni: si punterà, soprattutto, alle misure per le categorie di lavoratori più svantaggiati e all'uscita anticipata con prestito, supportata o no dalle risorse dello Stato.

Pensione anticipata Ape di Renzi, quanti utilizzeranno la social?

Alla nuova pensione anticipata social potranno accedere, senza restituire il prestito, i contribuenti che avranno una pensione di non superiore ai 1.500 euro lordi. Il sottosegretario puntualizzache corrispondono a 1.280 euro netti mensili. Anche se l'aumento degli anni di contributi versati (30 per chi è rimasto senza lavoro e sei anni in più per chi svolge attività faticose), potrebbero ridurre l'ampiezza della misura pensionistica. Molti dei lavoratori edili, ad esempio, difficilmente potrebbero riuscire ad accumulare un numero di anni cosi elevato, data l'irregolarità lavorativa anche degli anni scorsi. Ma, secondo quanto indicato da Nannicini, i lavoratori usuranti potranno avvalersi dei periodi di disoccupazione e degli altri anni nei quali hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali.

In tutto, secondo i calcoli del Governo, dovrebbero essere trentacinquemila i contribuenti che usciranno da lavoro con l'anticipo pensionistico social.

Pensioni anticipate 2016: quanti saranno i precoci con quota 41?

Capitolo a parte sono, invece, i lavoratori precoci per i quali il Governo è andato incontro alle richieste dell'uscita con quota 41, purtuttavia fissando paletti e requisiti che potrebbero ridurre di molto la platea dei beneficiari.

Partendo dalla necessità di aver versato almeno un anno prima dei 19 anni, condizionenon sempre regolarizzata, i precoci che potranno uscire da lavoro con 41 anni di contributi saranno, secondo le stime di Nannicini, circa venticinquemila all'anno. Una cifra sicuramente al di sotto rispetto alle attese del totale dei contribuenti che hanno iniziato a lavorare prestissimo che aggiunti a coloro che utilizzerannol'Ape social determineràcirca 60 mila uscite all'anno.