Aumentano da sei a sette miliardifino al 2019 le risorse stanziate dal Governo Renziper la riforma delle Pensioni nella legge di Bilancio 2016. La dote servirà a garantire soprattutto le pensioni anticipate e le uscite da lavoro dei lavoratori precoci con la quota 41. Sarà garantito l'accesso, in particolar modo, ai lavoratori che maggiormente hanno bisogno dei meccanismi social, perché non più in possibilità di continuare a lavorare. Ma, rispetto alle ipotesi delle ultime settimane, saliranno anche gli anni di versamentiche dovranno essere garantiti dagli stessi contribuenti.

Pensioni anticipate di Renzi 2016: chi può usare l'Ape social?

Infatti, la pensione anticipata Ape di Renzi, nella parte social, dovrà supportare i disoccupati e le persone inabili o con inabili a casa da assistere che, però,dovranno aver già versato non meno di trent'anni di contributi. Per i lavoratori impiegati in attività gravose, invece, occorreranno trentasei anni di contributi: in queste categorie dovrebbero rientrare le maestre dell'asilo, i macchinisti e i lavoratori edili. Per tutti, in ogni modo, la pensione futura non dovrà superare i 1.500 euro mensili al lordo, 150 euro in più rispetto alle ultime indiscrezioni che parlavano di un limite fissato a 1.350 euro. Le categorie "social", dunque, otterranno il prestito per andare in pensione anticipata e non dovranno restituire quanto preso prima della pensione di vecchiaia nei 20 anni susseguenti, come dovranno fare, invece, coloro che sceglieranno l'anticipo pensionistico standard, con decurtazione del 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo.

Ape di Renzi 2016, il caso della pensione anticipata senza spese

Sarà garantita, pertanto, l'uscita a 63 anni di età ai nati dal 1951 al 1954: ad esempio, un operaio, nato nel gennaio del 1952, oggi ha l'età di 64 anni e 9 mesi ed un familiare disabile a carico. Con il versamento di almeno 30anni di contributi, potrà chiedere la pensione anticipata a maggio del 2017, all'età di 65 anni e quattro mesi, in attesa della pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi. Con l'uscita non dovrà ripagare il prestito ottenuto dalla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata al momento in cui prenderà la vecchiaia.