Ancora una serie di sconfitte cocenti per il Miur per quanto riguarda la negazione ai docenti precari del medesimo trattamento economico riservato ai colleghi assunti a tempo indeterminato.Ne ha dato notizia il sindacato Anief in merito alle sentenze ottenute presso i Tribunali del Lavoro di Torino, Vercelli e Ivrea per violazione delle direttive indicate dalla Comunità Europea.

Scatti di anzianità precari: Miur ancora sconfitto, ultime notizie scuola ad oggi, venerdì 7 ottobre 2016

I Giudici del Lavoro hanno accolto pienamente i ricorsi presentati da quattro docenti che avevano presentato ricorso per disparità di trattamento: i ricorrenti sono stati appoggiati nella causa intentata contro il Miur dagli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi.

In pratica, è stato loro riconosciuto il diritto, spettante ai docenti precari, di percepire la stessa progressione economica di cui sono beneficiari gli insegnanti di ruolo, secondo quanto contenuto nell'articolo 4 della direttiva 1999/70/CE in cui viene enunciato il principio di non discriminazione tra lavoratori.

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Il sindacato Anief, alla luce delle suddette quattro sentenze, ci tiene a sottolineare come possa essere ritenuta illegittima la normativa contenuta nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) relativo al comparto Scuola, all'interno della quale viene attribuito unicamente al personale assunto con contratto a tempo indeterminato, il diritto alla progressione nelle posizioni stipendiali.

La normativa è da ritenersi illecita anche in considerazione del riconoscimento di tali progressioni stipendiali solamente con decorrenza dalla data di assunzione in ruolo del docente precario.

Le sopraindicate sentenze condannano il Ministero dell'Istruzione alla corresponsione di un risarcimento danni per un importo che supera i 35.000 euro, per effetto delle progressioni stipendiali che lo Stato non ha mai riconosciuto nei confronti dei docenti ricorrenti.