Un'altra importante vittoria ottenuta da una docente trasferita dall'algoritmo del Miur dalla Puglia alla regione Lazio. Si tratta di un'insegnante di educazione artistica di Bari che ha presentato ricorso al Tribunale del capoluogo pugliese, avvalendosi del sostegno dell'avvocato Annalisa Ladisa e di Giuseppe D'Ambrosio, responsabile del sindacato USB Scuola Puglia.

Mobilità docenti ultime notizie ad oggi, mercoledì 5 ottobre 2016

Vi abbiamo parlato nei giorni scorsi di altre vittorie conseguite, in special modo, da insegnanti pugliesi (vedi ordinanze dei Tribunali di Trani e Taranto) ma ora appare chiaro come l'algoritmo del Miur è destinato a soccombere di fronte alle disposizioni e alle normative legislative.

Il Giudice del Lavoro, Angela Vernia, ha accolto la suddetta richiesta, per la scuola secondaria, decretando l'illegittimità del sistema informatico predisposto dal Ministero dell'Istruzione, sistema che, di fatto, ha ingiustamente sancito la migrazione forzata di numerosi docenti dal Sud al Nord.In proposito, c'è da segnalare che il ricorso era stato presentato d'urgenza in seguito ad un'inaccettabile proposta di conciliazione, formulata dal Miur nei confronti della docente, per effetto della quale la professoressa si sarebbe dovuta trasferire in un altro ambito della regione Lazio, per di più (beffa delle beffe) ancora più disagevole.

Tribunale Bari ordina rientro in Puglia per docente trasferita nel Lazio: algoritmo Miur ancora sconfitto

La docente, neoimmessa in ruolo nel 2015, partecipò alle operazioni di mobilità (con punteggio 22) e, secondo il bollettino pubblicato dall'Ufficio Scolastico Territoriale, il nome dell'insegnante non figurava tra quelli inseriti nella provincia: oltre a questo, la docente ha riscontrato che diversi colleghi con punteggi inferiori avevano ottenuto l'assegnazione all'ambito 2 della Puglia.

Dopo aver appreso del trasferimento coatto nella regione Lazio, la docente ha chiesto giustizia, anche perchè il Miur, nel frattempo, aveva inviato una proposta di conciliazione, beffardamente, nella stessa regione. Ora, la sentenza del Tribunale di Bari ha dato ragione alla docente che, come sottolineato dall'avvocato Annalisa Ladisa, potrà tornare a svolgere la propria professione in Puglia, oltre che adempiere al proprio ruolo di madre e di moglie.