La Legge di Bilancio è arrivata alla Camera dei Deputati per iniziare il suo iter parlamentare, fatto di emendamenti e votazioni. Si attendono numerose proposte correttive su molti punti della manovra e le Pensioni, con il pacchetto di riforme messo a punto dal Governo, saranno tra i punti più importanti da discutere. Se per APE, precoci e ricongiunzioni, le critiche sono all’ordine del giorno, così come le varie proposte che quotidianamente ne accompagnano le discussioni, l’intervento sulle minime sembra abbia messo già tutti in accordo. Si tratta del potenziamento delle quattordicesime mensilità che a luglio 2017 molti pensionati prenderanno.

Eccone i punti salienti di quello che ormai sembra essere un provvedimento già pronto per il suo ingresso nel pianeta previdenziale.

La mensilità aggiuntiva

Fino a tutto il 2016, la quattordicesima mensilità era una misura concessa alle pensioni fino ad 1,5 volte il minimo, cioè poco più di 700 euro al mese. La manovra finanziaria del Governo Renzi ha utilizzato questo istituto per ritoccare in meglio gli importi delle pensioni più basse, le cosiddette minime. L’intervento, così come è stato apparecchiato nella Legge di Bilancio è doppio. Infatti vengono estesi i beneficiari della quattordicesima, che dal prossimo luglio, sarà erogata a pensionati con importi fino a 2 volte il minimo, cioè intorno alle 1.000 euro al mese.

Naturalmente, concorrono a queste soglie reddituali, non solo le pensioni, ma tutti i redditi percepiti dai pensionati. Restano fuori dal calcolo solo gli assegni familiari, la rendita catastale della casa di abitazione, i TFR, gli arretrati a qualsiasi titolo spettanti, pensioni particolari come quelle di guerra o per ciechi e sordomuti ed anche l’accompagnamento per i casi di disabilità piuttosto gravi.

Per coloro che già percepivano la mensilità aggiuntiva ( fino ad 1,5 volte il minimo)invece, il Governo ha pensato di aumentarne l’importo.

I nuovi importi

La quattordicesima nella sua forma resta la stessa di quella che abbiamo conosciuto fino ad oggi. In pratica, gli importi non sono erogati in maniera uniforme per tutti i pensionati, ma vengono scaglionati in base al reddito e all’ammontare dei contributi versati quando si lavorava.

La nuova quattordicesima per quelli che fino all’anno scorso non la percepivano, cioè con pensioni comprese tra 1,5 e 2 volte il minimo, sarà pari a 336 euro se pensionati da lavoro dipendente con contributi fino a 15 anni. Per chi percepisce trattamenti da lavoro autonomo invece la soglia sale fino a 18 anni di contributi versati. Percepiranno 420 euro coloro che hanno tra i 15 ed i 25 anni di contributi (gli autonomi tra i 18 ed i 28 anni) mentre 504 euro per storie contributive più elevate. Gli importi previsti per i nuovi percettori della mensilità aggiuntiva, sono i medesimi che oggi sono stati appannaggio dei pensionati coperti dalla quattordicesima. Questi però dal prossimo anno si vedranno aumentare gli importi e per coloro che rientravano nella fascia entro i 15 anni di contributi versati, cioè la prima, da 336 euro passeranno a 437 euro. Gli importi saliranno a 546 euro per lavoratori con contributi tra i 15 ed i 25 ( autonomi sempre a 18 e 28) ed a 655 euro per chi aveva oltre 25 o 28 anni di versamenti.