Cos'è la gestione separata INPS?
La Gestione Separata Inps è un fondo pensionistico dell’INPS finanziato con i contributi previdenziali obbligatori di tutti i lavoratori assicurati e nasce con la L. 335/95 di riforma del sistema pensionistico, detta anche riforma Dini. Lo scopo dell’istituzione di questo fondo era ed è quello di garantire una forma di tutela previdenziale a chi una tutela non l’aveva ancora e non poteva essere inquadrato tra i soggetti che la gestione ordinaria INPS riconosceva meritevoli di tutela.
Chi è obbligato a iscriversi alla gestione separata?
Prima di procedere all’iscrizione ad un qualunque fondo istituito presso l’INPS per la previdenza obbligatoria, occorre comprendere chi sono i soggetti obbligati all’iscrizione e ancor più importante, che tipo di reddito questi soggetti producono, se reddito d’impresa o di lavoro autonomo e professionale.
Infatti da ciò si può evincere qual è la dotazione di capitale e di altri mezzi finanziari, di beni mobili e immobili, di capacità organizzativa impiegata, ecc. Laddove prevalgano la professionalità intesa quale attività intellettuale rispetto all’organizzazione e il capitale investito, allora ci troveremo in presenza di lavoro autonomo. Viceversa saremo in presenza di un’attività gestita in forma di impresa.
Inoltre serve distinguere se l’attività è svolta in modo continuo e abituale, in forma autonoma o subordinata.
Attenzione: fino a quando stai svolgendo la tua attività senza superare i 5.000 € di ricavi o compensi lordi annui, e con un massimo di 30 prestazioni a committente, allora non avrai alcun obbligo di iscrizione ad alcuna gestione obbligatoria INPS, e neanche di aprire la partita IVA, in quanto stai svolgendo lavoro occasionale (che approfondiremo nei prossimi articoli).
Solo oltrepassando queste soglie scatta l’obbligo di comunicare all’INPS il superamento delle stesse, procedendo all’iscrizione e pagando le quote contributive per l’eccedenza prodotta.
Detto ciò, sono obbligati a iscriversi alla gestione separata INPS chi percepisce:
- redditi derivanti dall’esercizio abituale e professionale di un’attività di lavoro autonomo per la quale non è stata prevista una specifica cassa di previdenza;
- redditi derivanti da rapporti di collaborazione a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa;
- redditi da lavoro autonomo occasionale che hanno superato il limite dei 5.000 € lordi
- redditi derivanti da attività di vendita a domicilio;
- altri redditi che non trovano capienza nella gestione ordinaria INPS.
Sono un lavoratore autonomo senza cassa. Qual è la mia contribuzione?
Aliquota gestione separata INPS 27% +
finanziamento prestazioni minori 0,72% =
27,72%
Aliquote contributive 2016
Chi è titolare di pensione o è già provvisto di un’altra tutela pensionistica obbligatoria, l’aliquota sale al 24%.
Per i soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie, l’aliquota è del 31,72%. Oltre il massimale di 100.324 € di reddito/compenso annuo, non deve essere versato alcun ulteriore contributo, pertanto, le aliquote si applicano, con i criteri sopra indicati, facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla gestione separata fino al raggiungimento del citato massimale.
Il minimale è invece fissato a 15.548 € e di conseguenza, gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 24 per cento, avranno l’accredito dell’intero anno con un contributo annuo di 3.731,52 €, mentre gli iscritti per i quali il calcolo della contribuzione avviene applicando l’aliquota maggiore avranno l’accredito con un contributo annuale pari a:
- 4.309,91 € (di cui 4.197,96 € ai fini pensionistici) per i liberi professionisti che applicano l’aliquota del 27,72%;
- 4.931,83 € (di cui € 4.819,88 ai fini pensionistici) per i collaboratori e le figure assimilate che applicano l’aliquota al 31,72%.
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