Se diamo uno sguardo agli ultimi dati sul turismo forniti dell' Istat, dalle rilevazioni sugli arrivi, partenze e permanenze medie, nonché dalle rilevazioni sulle capacità delle strutture ricettive situate sul nostro territorio nazionale che si riferiscono al numero degli esercizi, dei letti, delle camere e dei bagni per le strutture alberghiere ed extralberghiere, si mostra una costante crescita del flusso dei viaggiatori provenienti dagli altri Paesi e che stazionano nelle nostre regioni, a conferma della forte vocazione turistica dell’Italia, ma ancora più importante, del proliferare di numerosi esercizi adibiti all’accoglienza.

Particolare attenzione deve essere rivolta all’incidenza che hanno gli esercizi extralberghieri nella formazione di questa statistica, presenti in numero 4 volte maggiore rispetto ai classici alberghi e residence. Ciò è da attribuire sicuramente alla necessità e volontà di creare nuove opportunità di guadagno e di autoimprenditorialità (basti pensare ai tanti alloggi organizzati in forma di ostelli, campeggi, rifugi, agriturismi, bed and breakfast, casa vacanze, ed altri alloggi non classificati), ma purtroppo non ancora sufficientemente accompagnata da concrete misure a sostegno di queste nuove iniziative, non ancora in linea con le reali potenzialità d’accoglienza.

L’incrementarsi delle diverse soluzioni di accoglienza può trovare anche una giustificazione proprio nella diversa gestione dell’attività in questione, otre che nel diverso trattamento fiscale dei proventi derivanti dallo svolgimento di queste forme di impresa, spesso più favorite rispetto alle tradizionali attività commerciali.

B&B imprenditoriale: quando la legge impone di aprire la partita IVA?

Nel precedente articolo abbiamo visto quando è possibile esercitare l'attività di bed and breakfast senza necessariamente aprire la partita IVA. Ma qualora non sussistono i presupposti per l’esercizio dell’attività di b&b in maniera occasionale, allora sarà necessaria l’apertura della Partita Iva con codice Ateco 55.20.5 (affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, alloggio connesso alle aziende agricole).

I principali indicatori atti a qualificare l’attività di un b&b come imprenditoriale sono:

  • Esercizio abituale, professionale ed esclusivo con elevato ricambio degli ospiti;
  • Non avere altre e diverse attività “prevalenti” (lavoro dipendente, libero professionale, ecc.);
  • Destinazione dell’immobile principalmente alle esigenze abitative degli ospiti;
  • Utilizzo di uno o più collaboratori per erogare servizi agli ospiti;
  • Offerta di servizi aggiuntivi rispetto a quelli minimi previsti (noleggio bici e/o attrezzature sportive, interpretariato, convenzioni piscine, biglietti ecc.);
  • Elevata pubblicità periodica e ricorrente (su riviste, periodici, Internet).

Come vengono trattati i proventi dell’attività di b&b imprenditoriale?

I proventi derivanti dall’esercizio di attività di bed and breakfast in forma commerciale, professionale e continuativa, sono considerati a tutti gli effetti reddito di impresa di cui all’articolo 55 del Tuir, anche questi soggetti a tassazione nei modi ordinari.

Come aprire un b&b con partita IVA?

  1. Avere la disponibilità di un immobile a qualunque titolo;
  2. Acquisire il corretto accatastamento dell’unità abitativa e trasmettere la voltura al proprio Comune per l’espletamento delle successive procedure;
  3. Acquisire tramite l’ufficio tecnico del proprio Comune (Sportello Unico per le Attività Produttive) le certificazioni in materia di messa in sicurezza dei locali, condizioni igienico-sanitarie, agibilità, requisiti minimi, come stabilito dal codice del turismo e dalle diverse normative e direttive nazionali e regionali;
  4. Acquisire il certificato di somministrazione di alimenti e bevande in quanto è prevista la prima colazione;
  5. Ottenere il rilascio della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività);
  6. Richiedere partita iva e l'inizio attività.

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