Come aprire un bed and breakfast e quali sono le tipologie?

Sulla scia delle prospettive di crescita di quello che dovrebbe essere il motore trainante della nostra economia, il turismo, tanti di voi, in particolare chi ha già la disponibilità di una seconda unità abitativa, piuttosto che lasciarla inabitata avranno di certo pensato di destinarla ad un uso turistico, come ad esempio ad un bed and breakfast o ad una casa vacanze. Vediamo quindi quali sono le differenze tra un’attività di bed and breakfast svolta in maniera non imprenditoriale rispetto a quella imprenditoriale, e quali sono i vantaggi.

Bed and Breakfast senza partita IVA

Da premettere che nell’esercizio di un b&b i proprietari mettono a disposizione degli ospiti parti della casa privata offrendo un servizio di alloggio e prima colazione per un numero limitato di posti letto.

Attenzione: sul numero di stanze o posti letto da adibire ad alloggi, spesso le normative regionali sono in contrasto con quelle nazionali. Quindi si consiglia prima di consultare le più recenti disposizioni in materia.

Detto ciò, l’esercizio di un b&b può avvenire senza necessariamente aprire la Partita Iva, e cioè in maniera non imprenditoriale, solamente quando l’attività viene svolta saltuariamente, in modo occasionale e non continuativo, senza l’organizzazione dei mezzi tipici di un’attività professionale.

Non occorre alcun tipo di comunicazione, neppure l’iscrizione presso l’Agenzia delle Entrate e la Camera di Commercio.

Quali sono i criteri da rispettare affinché si possa parlare di lavoro occasionale?

Affinché l’attività di bed and breakfast rientri nell’ambito del lavoro occasionale, è necessario che si rispettino certi indicatori, ossia:

  • Affitto occasionale e non massivo delle stanze;
  • Essere titolare di altre attività con redditi (lavoro dipendente, attività professionale, etc.);
  • Destinazione dell’immobile principalmente alle esigenze abitative del titolare o dei suoi familiari;
  • Utilizzo dei familiari per erogare servizi agli ospiti (rifacimento stanze, pulizia colazioni, etc.);
  • Nessuna o minima offerta di servizi aggiuntivi;
  • Nessuna o minima pubblicità periodica e ricorrente.

Naturalmente ogni caso è specifico e va analizzato singolarmente.

Sarà poi l’Agenzia dell’Entrate a valutare l’ambito di appartenenza dell’attività svolta, sulla base di questi o altri indicatori, che se rispettati, non faranno sorgere l’obbligo di apertura della partita IVA, permettendo l’esercizio in maniera occasionale.

Come vengono trattati i proventi dell’attività di b&b non imprenditoriale?

I ricavi derivanti dallo svolgimento di un’attività di bed and breakfast svolta in modo occasionale sono qualificabili come redditi diversi di cui all’articolo 67 comma 1 lett. i) del Tuir., dati dalla differenza tra i proventi realizzati e le spese inerenti documentabili, quali l’approvvigionamento di generi alimentari, il materiale per la pulizia e suoi addetti, le utenze domestiche.

Quali sono gli adempimenti fiscali di un b&b senza partita IVA?

Dal punto di vista fiscale, non sussistendo i presupposti per qualificare l’attività di b&b come attività imprenditoriale e quindi con necessaria apertura di partita IVA, gli unici obblighi da rispettare sono:

  • il rilascio di una ricevuta all’atto dell’incasso, con marca da bollo da 2 € sull’originale se l’importo percepito supera i 77,47 €;
  • la conservazione della documentazione attestante le spese inerenti l’attività;
  • il riporto, sul quadro RL della dichiarazione dei redditi, del reddito percepito al netto delle spese sostenute.

Il reddito è soggetto a tassazione IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) nei modi ordinari, ma il venir meno di tutti gli altri adempimenti di cui invece deve farsi carico un’attività imprenditoriale può essere sicuramente considerato un vantaggio per chi vuole mettere a disposizione i propri alloggi anche solo per qualche mese l’anno.

Nel prossimo articolo parleremo del b&b imprenditoriale, ossia quando è necessario aprire la partita IVA per gestire un b&b.