Riceviamo e pubblichiamo per le lettrici della nostra rubrica "Parola ai Comitati" alcune riflessioni utili per fare il punto della situazione sul caso opzione donna, con le dichiarazioni raccolte da Orietta Armiliatodel Comitato OD.

"Se non fosse perché l'On. Roberto Simonetti ha ricevuto una risposta scritta alla sua interrogazione circa la produzione di questa relazione, che noi abbiamo letto, il dubbio legittimo che albergherebbe nelle nostre menti sarebbe uno solo: MA QUESTO DOCUMENTO ESISTE? Facciamo fatica a pensare che dal 19 Ottobre data della risposta ricevuta, il Ministro Padoan non abbia apposto la sua firma e che non abbia trasmesso il documento alle Camere ed abbiamo ragione di credere che non se lo voglia tenere sul tavolo a fare bella mostra di sé.

Comprendiamo che i tempi di reazione degli istituti non sia lo stesso che viene richiesto ai lavoratori che operano nelle aziende private ma, francamente, riteniamo che ora si stia veramente esagerando, anche perché la data per proporre gli emendamenti è davvero prossima e, se come ventilato, la pratica Opzione Donna sarà inserita in un capitolo della LdB 2017, risulta difficile pensare che l'elaborazione del documento avvenga in poche ore".

Pensioni e caso OD: cresce il pressingsul report

"D'altra parte, abbiamo ragione di credere che i parlamentari stiano sollecitando l'invio tramite i canali istituzionali anche perché proprio ieri l'On. Walter Rizzetto ha tuonato in Aula, al cospetto del Ministro Poletti, dichiarando che la relazione non è ancora pervenuta alle Commissioni mentre alcuni parlamentari, interrogati direttamente, hanno confermato che il report non è a loro mani.

La voglia, sarebbe quella di poter entrare in massa nell'ufficio del Ministro Padoan per chiedergli il prospetto: non si può fare! Gli abbiamo, però, inviato centinaia di messaggi via Twitter ovviamente senza risposta e gli abbiamo inviato e-mail di sollecito alle quali non è seguito alcun riscontro".

Le conclusioni di Armiliato sul dossier riguardante il contatore

"Ricordiamo che la legge prevede che questi dati siano resi noti e anche se il termine di scadenza non è perentorio, se ne auspicherebbe il rispetto anche con franchigia ma, entro un certo limite. L'unica cosa che resta da fare è mobilitarci e manifestare sotto la sede del MEF, fino a quando qualche funzionario non scenda o ci accolga nei suoi uffici, dandoci una risposta definitiva e certa.

Se volete che donne quasi sessantenni scendano in piazza a manifestare per una vostra ennesima mancanza, noi vi accontenteremo".

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