Acqua sul fuoco polemiche riguardanti le abilitazioni 'facili' da andarsi a prendere all'estero. A buttarla è il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi che ha risposto ad un'interrogazione parlamentare presentata dall'onorevole PD Maria Coscia, in Commissione Cultura alla Camera.

Come riportato dal quotidiano economico 'Italia Oggi' (edizione di venerdì 4 novembre), l'abilitazione facile all'estero sarebbe, dunque, una 'bufala'.

Ultime news scuola, venerdì 4 novembre 2016: Toccafondi 'Nessuna abilitazione facile'

Toccafondi, infatti, ha negato il fatto che il Ministero dell'Istruzione abbia riconosciuto, dal 2012 sino ad oggi, 500 abilitazioni ottenute dai docenti grazie ai loro 'viaggi' in Romania.

Secondo il sottosegretario, la notizia che è rimbalzata nelle ultime ore sui social network sarebbe, dunque, falsa e priva di fondamento: è stato sottolineato, invece, come le istanze presentate dagli insegnanti siano state solamente tre, negli ultimi quattro anni.

La notizia ha suscitato parecchio scalpore, dando adito alla possibilità di riuscire ad ottenere facilmente l'abilitazione in un'università straniera per poi sfruttare l'occasione propizia qui in Italia.

L'onorevole Toccafondi ha sottolineato, comunque, la complessità della procedura, nonostante non si possa disconoscere il principio della libera circolazione delle professioni (che naturalmente vale anche per i docenti) secondo la fiducia reciproca esistente tra i Paesi dell'Unione Europea.

Miur, riconoscimento abilitazione ottenuta all'estero non è automatico

Il sottosegretario al Miur, però, ha precisato che il riconoscimento dell'abilitazione non è assolutamente una procedura 'automatica', visto che si rende necessaria una comparazione tra i due percorsi formativi che vengono solitamente svolti nei due Paesi.

C'è, poi, un altro fattore importante da non trascurare. 'Tutti gli esami del percorso abilitante, tirocinio compreso, devono essere effettuati nel paese che rilascia il titolo abilitante - ha rimarcato Toccafondi - e, per giunta, nella lingua di quel determinato paese.'

Ne consegue che il riconoscimento da parte del Ministero dell'Istruzione è subordinato al superamento di diversi fattori che riguardano differenze nella durata e nei contenuti tra il percorso formativo 'estero' e quello corrispondente qui in Italia.