Ecco quali sono le principali misure del piano di riforma Pensioni del Governo Renzi contenuto nel disegno di legge di Bilancio approvato oggi in aula a Montecitorio in prima lettura. La manovra, dopo l'ok di Montecitorio, approda a Palazzo Madama dove l'esame del testo riprenderà però la prossima settimana, dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre.

Ok dalla Camera alla manovra del Governo Renzi

Anticipo pensionistico volontario: è a nuova formula introdotta in via sperimentale fino al 31 dicembre del 2018 che consente l'uscita anticipata dal lavoro con la formula del prestito bancario ventennale coperto obbligatoriamente da un polizza assicurativa.

Per richiedere l'Ape su base volontaria servono almeno 20 anni di contributi versati e 63 anni di età. L'Ape social invece è rivolta alle persone di almeno 63 anni di età che si trovino in particolari condizioni (disoccupati, invalidi civili, parenti disabili, lavori usuranti). Importanti novità sono in arrivo anche sul fronte delle ricongiunzioni previdenziali, che saranno gratuite e non più onerose; misura estesa anche alle casse previdenziali dei professionisti.

Ecco le misure principali della riforma pensioni

Poi c'è nella manovra il provvedimento che salvaguarda definitivamente tutti gli esodati. I salvaguardati passano così da 27.700 a 30.700. Prorogata ed estesa la formula previdenziale chiamata Opzione donna, della quale adesso potranno beneficiare pure le lavoratrici nate nel terzo trimestre del 1957 (1958 per le lavoratrici autonome) che hanno maturato i 35 anni di contributi entro il 31/12/2015.

Viene introdotta inoltre la misure in favore dei lavoratori precoci, che prevede che a partire dal 1° maggio del 2017 la possibilità d'accesso alla pensione anticipata con un'anzianità contributiva ridotta a 41 anni al posto di 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne attualmente previsti. Tre le misure che trovano spazio nella riforma pensioni targata Renzi-Poletti la cancellazione delle penalità previste dalla legge Monti-Fornero sulla pensione anticipata.

Dall'Ape volontaria e social alla quattordicesima

Ampliata anche la quattordicesima sulle pensioni basse, che sarà erogata non più soltanto se il pensionato interessato ha un reddito complessivo individuale non superiore a 501,89 euro, che per il 2016 corrisponde a 1,5 volte il trattamento minimo annuo Inps, ma verrà concessa anche, con importi diversi, nei casi in cui il soggetto possieda redditi fino al limite di 2 volte il trattamento minimo Inps.

Queste le principali novità sulla riforma pensioni che avremo modo di analizzare nelle prossime ore nel dettaglio. Ma dopo il via libera della Camera la battaglia degli emendamenti riprenderà al Senato subito dopo il referendum del 4 dicembre.