Le ultime novità al 5/11/ 2016 sulle pensioni precoci e Opzione donna giungono da Davide Baruffi, Pd, che nel corso di questa intervista esclusivaha discusso con noi dell'ammontare delle risorse destinate a quota 41, della collocazione deirisparmi prodotti dalla Manovra Fornero edel monitoraggio relativo alle risorseutili al proseguo diopzione donna.

Pensioni precoci, news Baruffi: proiezioni del Governo

I lavoratori dopo aver ascoltato il ministro Poletti nel question time di ieri, si chiedono come mai per il 2017 verranno stanziati solo 360 milioni di euro per la quota 41 quando sarà proprio il primo anno quello in cui più precoci cercheranno di accedervi di più?

Le proiezioni simulate dal Governo tengono conto non solo del fatto che il primo anno (ma a partire dal 1 maggio 2017) possa esservi un 'picco', ma che dal secondo anno e poi dal terzo a questa somma iniziale del 2017 debba aggiungersi anche quella di chi maturerà progressivamente il requisito nel 2018 e nel 2019.

Nella spesa previdenziale, come sempre, la dinamica è incrementale, quantomeno nel breve-medio termine: ogni misura va coperta non solo per l'anno in corso, ma anche per quelli successivi, e in più va aggiunta la previsione di nuove richieste. Ecco perché, in questo come del resto negli altri casi, la previsione di spesa nel triennio è comunque in crescita. Quanto poi alla congruità della previsione in sé non mi pronuncio: ho letto la relazione che accompagna la legge di bilancio, sono stime del Governo.

I precoci avendo avuto ufficialità dalle parole di Poletti che la quota 41 per tutti resterà un sogno a causa della mancanza di risorse, si chiedono indispettiti: che fine hanno fatto i risparmi prodotti dalla riforma Fornero?

I risparmi prodotti dalla manovra Fornero sono andati a beneficio dei conti pubblici, non della previdenza. Riportarne una parte alla previdenza, ora che l'emergenza è stata superata, è il nostro obiettivo per ridare un po' di equità e di sostenibilità sociale al sistema. I 7 miliardi recuperati per il prossimo triennio sono la prima inversione di tendenza, insieme alle risorse già stanziate per esodati e opzione donna.

Si cominciano finalmente a sistemare un po' di cose: usuranti, cumulo, anticipo pensionistico per le categorie più svantaggiate, eliminazione delle penalizzazioni, sospensione dell'aspettativa di vita in alcuni casi, recupero del potere d'acquisto per le Pensioni più basse, etc. È un primo passo avanti, fatto di cose parziali ma molto concrete, a cui dovranno farne seguito altri.

Avremmo potuto dire "o tutto o niente, o tutti o nessuno", sapendo che avremmo portato a casa niente per nessuno. Abbiamo preferito iniziare, consapevoli che di strada da fare ancora ce n'è, ma che se non si parte non si arriva mai.

Opzione donna: la battaglia continua

Per quanto concerne Opzione donna, invece, il pressing su Padoan ed sulla Commisione Lavoro da parte del Comitato e dei vari gruppi social a cui le lavoratrici sono iscritte prosegue quotidianamente. Entro quanto le lavoratrici riusciranno ad avere notizie sul monitoraggio del contatore? Cosa può voler dire questo inspiegabile ritardo, si chiedono?

Siamo ad oltre un mese di ritardo sul tempo fissato dalla legge per il report su Opzione donna.

Sappiamo anche, per risposta del Governo, che il Ministero del Lavoro ha fatto la propria stima ma che manca il concerto del Ministero dell'Economia per chiudere. A noi interessa assicurare una cosa: le risorse stanziate per la prosecuzione di Opzione donna non possono essere distratte per altri scopi. Se dal Mef non arriverà una risposta certa in queste ore noi daremo battaglia sulla legge di bilancio già la prossima settimana perché quei soldi faticosamente conquistati non finiscano per qualsiasi motivo da altre parti. Martedì scadono i termini per gli emendamenti in Commissione Lavoro al Bilancio: state certi che partiremo già da lì. Ribadendo tra l'altro che la possibilità del cumulo pensionistico deve valere anche per Opzione donna.