La questione legata al bullismo e al cyberbullismo in prima pagina nelle notizie Scuola di oggi, lunedì 28 novembre. Il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, ha rilasciato un'intervista al quotidiano 'Repubblica', all'interno della quale si parla di 'grave deficit di consapevolezza del problema nel nostro Paese'.

Ultime news scuola, lunedì 28 novembre 2016: Faraone sul bullismo 'Molti lo confondono con le bravate'

Secondo l'esponente del Partito Democratico, occorre far comprendere meglio la differenza esistente fra la bravata e il bullismo e far capire quali reazioni, spesso devastanti, si possono scatenare nei ragazzi.

Faraone ha sottolineato come lo scherzo non è uguale al bullismo come, tante, troppe persone continuano a pensare.

'Resto molto perplesso quanto leggo che per quasi un cittadino su 3 il fenomeno del bullismo è un fatto grave ma che su di esso ci sia un'esagerata attenzione'. Tra l'altro il sottosegretario ha sottolineato come, secondo i dati risultanti da un'indagine condotta da Demos & Pi, solamente il 24 per cento degli intervistati ritiene che il bullismo rappresenti un problema per la maggioranza delle scuole. Invece non è vero, perchè sui giornali finiscono soltanto gli episodi più gravi.

Smartphone in classe, Faraone: 'Responsabilizziamo i docenti, servirà a dar loro maggiore autorevolezza'

L'onorevole Faraone è tornato sulla questione degli smartphone in classe: vietarli oppure permetterli? Faraone ritiene che la seconda soluzione sia la migliore e i docenti, in questo senso, 'hanno una grande responsabilità'.

A questo proposito vengono citate le iniziative promosse dal Ministero dell'Istruzione come la campagna di sensibilizzazione istituita dal dicastero di Viale Trastevere in collaborazione con la Rai e le altre iniziative che, nei mesi passati, hanno coinvolto 20mila insegnanti e 200mila studenti.

Il governo ha speso tanto per il Piano Nazionale Scuola Digitale e per la formazione degli insegnanti. 'Bisogna isolare i bulli' ha dichiarato Faraone 'e responsabilizzare i docenti perchè tutto ciò servirà a dare agli insegnanti maggiore autorevolezza'.