La Buona Scuola, con l'introduzione del potenziamento, ha di fatto peggiorato la situazione delle lacune negli organici delle scuole in tutta Italia. Al Nord, dove l'esigenza di copertura dei posti vacanti e disponibili è stata tamponata con l'introduzione dell'algoritmo che ha assegnato i docenti meridionali nei diversi gradi di istruzione ha prodotto, con il fenomeno delle assegnazioni provvisorie, una emergenza che non ha precedenti. Le supplenze ancora disponibili sono centinaia ma maestri e professori non accettano gli incarichi e così, a novembre inoltrato, gli scrutini vengono fatti senza voti perché non ci sono insegnanti, come accaduto al Boselli di Torino.
E se gli studenti si ritroveranno con un n.c. (non classificato) sarà stato per colpa della Buona Scuola che non ha eliminato il fenomeno delle supplenze.
Ancora posti scoperti
Venerdì scorso, a Torino, si è svolta una convocazione per conferire 65 posti alla quale si sono presentati in pochi. Alla primaria erano disponibili 109 cattedre su posto comune e 230 su posto di sostegno. Medie e superiori presentavano ancora vuoti d'organico diffusi a macchia di leopardo. Oltre ai maestri mancano anche i professori di matematica e scienze e le graduatorie piemontesi di II fascia sono esaurite. Il numero delle cattedre disponibili ammontava a 330 posti. Tutti ritornati al sud quei docenti che erano stati assunti con la fase C del piano straordinario attraverso le assegnazioni provvisorie.
E adesso è ancora emergenza supplenze ma nessuno accetta di trasferirsi al nord.
Lavoro inutile
A dar ragione alle doglianze di chi contestava la mobilità dei docenti fatta con l'algoritmo del Miur sono stati i diversi tribunali del lavoro, non ultimo quello di Venezia che lo ha giudicato casuale appena la settimana scorsa. Ma l'effetto finale di una legge che per dribblare la multa di Bruxelles ha creato il potenziamento, è stato quello di far pagare il prezzo agli studenti l'inefficienza della riforma scolastica; in prossimità del Natale non hanno ancora una valutazione perché manca il titolare di cattedra. E tutto questo nonostante i salti mortali fatti a Torino per nominare 1700 docenti sulle 2000 cattedre da coprire.