Potrebbe saltare l'aumento di stipendio per gli statali di 85 euro decretato in settimana dopo il primo tavolo di trattativa tra il Governo Renzi e le tre maggiori sigle di sindacati. E' quanto si apprende dall'intervista fatta da La Repubblica del 27 novembre 2016, al ministro per la Funzione pubblica, Madia, in merito alla riforma della Pubblica amministrazione in atto ed alla bocciatura della Corte costituzionale di cinque articoli su diciotto relativi alla legge delega. Nel dettaglio, la Corte costituzionale si è espressa sul ricorso presentato dalla Regione Veneto di Zaia, in merito al fatto che i decreti attuativi erano stati emanati senza il parere delle Regioni, ancorché non vincolante.

Il testo della riforma è stato, dunque, adottato tramite un'intesa formale con i governatori delle Regioni, secondo quanto contestato dalla Consulta.

Riforma Pa: aumenti di stipendio degli statali e regole

La situazione per il rinnovo dei contratti degli statali si è, pertanto, complicata. Addirittura c'è chi teme il rischio che si blocchi ancora la trattativa perché la sentenza della Corte costituzionale è arrivata proprio nel momento cruciale del tavolo di discussione tra i rappresentanti del Governo Renzi e i sindacati. Il prossimo incontro tra il ministro Madia e Cisl, Ulil e Cgil è stato fissato per il prossimo 30 novembre: si parlerà sia dell'aspetto economico, e dunque degli stipendi e dei bonus dei lavoratori del pubblico impiego, che della parte normativa, riguardante soprattutto gli strumenti dell valutazione del lavoro degli statali e il salario accessorio.

Tali meccanismi verranno inseriti nel nuovo Testo unico dell'impiego pubblico che sarà emanato entro febbraio 2017.

Contratto statali: di quanto saranno gli aumenti di stipendio nel 2017?

Tuttavia, la riforma della Pubblica Amministrazione, dopo la sentenza della Corte costituzionale, dovrà passare per l'accordo con le Regioni.

E se il Governatore della Regione Veneto, Zaia, non fosse concorde, il processo di riforma subirebbe un ulteriore stop. Con il rischio di bloccare anche gli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici di 85 euro fissati dopo l'incontro dello scorso 24 novembre. Tali aumenti sono previsti come "medi" tra le varie fasce di reddito.

Come si affretta a precisare il ministro Madia, la riforma normativa e la stipulazione degli aumenti di stipendio sono due capitoli interconnessi: non si potrebbe, dunque, dare gli aumenti senza aver fissato le nuove regole del pubblico impiego.