Il tasso di disoccupazione è sempre più alto e, mentre si continua a discutere sulle politiche attive del Lavoro migliori da attuare per contrastare questo fenomeno, le persone attualmente senza occupazione continuano a contare sugli aiuti a loro riconosciuti anche quest'anno.
Tra i sostegni ai disoccupati, anche nel 2017, spunta la NASPI, l'indennità di disoccupazione che viene erogata a tutti coloro che si trovano in uno stato di disoccupazione involontaria. Questo sussidio avrà una durata massima di due anni, verrà erogato mensilmente dall'Inps e potrà essere richiesto fino a gennaio 2017.
I requisiti per poter usufruire di questa indennità di disoccupazione sono:
- aver perso il lavoro involontariamente (quindi non vale, per esempio, per coloro i quali hanno presentato le dimissioni volontarie);
- aver versato almeno 13 settimane di contributi nei precedenti 48 mesi;
- aver accumulato almeno 30 giorni di lavoro nell'anno passato.
L’Asdi, un secondo assegno di disoccupazione successivo alla NASPI, verrà erogato anche quest'anno, per un periodo massimo di sei mesi e solo dopo che il soggetto avrà terminato di usufruire della NASPI. L'Asdi spetta:
- a chi non gode più, come già detto, del sussidio NASPI;
- a chi è ancora disoccupato ed ha, allo stesso tempo, sottoscritto al centro per l’impiego il patto di servizio;
- a chi ha a carico, all'interno del nucleo familiare di cui fa parte, almeno un minorenne.
Dal 2017, inoltre, per tutti coloro che sono rimasti senza occupazione è previsto anche un assegno di ricollocazione diverso dai sussidi sopra elencati.
Si tratta di voucher di disoccupazione che non escludono e non sono alternativi a NASPI e Asdi. Questi voucher saranno erogati alle agenzie del lavoro che trovano una occupazione a chi è disoccupato, hanno un importo compreso tra i 1.500 e i 5.000 euro e saranno destinati al finanziamento di servizi utili alla ricerca di un nuovo lavoro, e quindi finalizzati al reinserimento del lavoratore.
Da settembre, infine, è possibile presentare richiesta per la SIA, l'Assegno per l'Inclusione Attiva destinato alle famiglie in forte difficoltà. La richiesta andrà inoltrata presso gli uffici del Comune di residenza, compilando l'apposito modulo fornito agli sportelli, con allegato documento di identità. A questo punto la sede INPS di riferimento verificherà se il soggetto è in possesso dei requisiti necessari e, in caso di esito positivo, provvederà all'erogazione di un aiuto economico. Il contributo minimo riconosciuto è pari ad 80 euro ma, tenendo conto delle esigenze e della composizione del nucleo familiare, può aumentare fino ad arrivare ad un massimo di 400 euro al mese.