Il tasso occupazionale è sempre più basso e le richieste d'aiuto delle famiglie italiane sempre più frequenti, tanto che sempre di più sono le domande di disoccupazione che, quotidianamente, arrivano all'INPS.

La procedura da seguire per usufruire del sussidio destinato ai disoccupati è molto più semplice di quando si possa immaginare. Una volta capito il meccanismo, fare domanda richiederà meno tempo di quello ipotizzato.

La prima cosa da specificare, quando si parla di sussidio di disoccupazione, è che quest'ultimo, con la nuova normativa del Jobs Act, ha preso il nome di Naspi (ovvero Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale).

Per poter procedere con la richiesta, prima di tutto, è necessario dare prova del proprio stato di disoccupazione. Solo in questo modo i lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio posto di Lavoro potranno procedere con la domanda.

Ma quali sono i requisiti per usufruire della Naspi?

Come è stato già scritto sopra, è necessario il requisito di involontarietà, e cioè che il soggetto sia rimasto disoccupato per motivi e cause indipendenti dalla sua volontà, tutte comunque riconducibili al licenziamento o alle giuste dimissioni.

Chiunque si trovi in questa situazione potrà fare dunque domanda, a meno che non rientri nelle seguenti categorie:

  • dipendenti assunti a tempo indeterminato dalle pubbliche amministrazioni;
  • gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato.

Apprendisti, dipendenti PA con contratto a tempo determinato, personale artistico subordinato con contratto a tempo determinato, soci lavoratori di cooperative con un rapporto di lavoro subordinato, che hanno perso il posto involontariamente, invece, potranno presentare la domanda liberamente.

A questi si aggiungono le lavoratrici madri che hanno presentato le dimissioni (o sono state obbligate a presentarle) durante il periodo della maternità, poiché considerate queste dimissioni per "giusta causa".

Anche i lavoratori licenziati per motivi disciplinari potranno beneficiare del sussidio, essendo considerata la loro condizione una situazione personale che non cambia di fatto lo stato di disoccupazione.

Lo stato di disoccupazione, però, non è l'unico requisito richiesto. Il soggetto disoccupato, infatti, deve avere:

  • versato nei quattro anni precedenti al periodo di disoccupazione almeno 13 settimane di contribuzione;
  • aver maturato, nei dodici mesi precedenti al periodo di disoccupazione, almeno 30 giornate di lavoro effettivo.

Dopo di che, una volta accertato che si rientra tra le categorie cui la Naspi è destinata, il soggetto dovrà presentare domanda entro 68 giorni dalla perdita del lavoro.

La richiesta dovrà essere fatta telematicamente, tramite il sito dell'INPS.

Per poter accedere al sito e portare a termine la procedura sarà necessario essere muniti del PIN dispositivo. Nel caso in cui il lavoratore disoccupato ne sia sfornito, esso si potrà rivolgere al patronato più vicino, che lo guiderà nelle pratiche della richiesta.

Ottenuto il PIN bisognerà:

  • collegarsi al sito INPS;
  • eseguire il login nell'area Servizi online;
  • selezionare "Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito", cliccare sulla voce Naspi (a sinistra), scegliere l'opzione "indennità Naspi" e premere invio.

Eseguiti tutti questi passaggi si dovranno controllare e confermare le proprie credenziali, in particolar modo i dati anagrafici e i motivi del licenziamento, dando ovviamente un'occhiata accurata anche agli altri dettagli restanti. Solo dopo aver svolto questi passaggi si potrà procedere con l'invio definitivo della domanda di disoccupazione.