Due norme della Buona Scuola sono ufficialmente illegittime: a dichiararlo è stata la Corte Costituzionale con la sentenza numero 284 del 22/11/2016 (depositata ieri 21 dicembre). Le norme accusate di illegittimità sono quella relativa alla costruzione di scuole innovative (comma 153) e quella relativa agli standard strutturali, qualitativi e organizzativi dei servizi educativi per infanzia e scuola dell’infanzia (comma 181). La motivazione è da attribuire al fatto che sono lesivi delle competenze regionali. Purtroppo, la stessa sentenza dichiara legittime altre norme, che di fatto tengono in piedi la Buona Scuola lasciataci in eredità da Renzi.

Sentenza Buona Scuola: 2 norme illegittime non bastano

A ricorrere contro la Buona Scuola presso la Corte Costituzionale sono state le regioni Veneto e Puglia. Le questioni trattate sono state ben 14, di cui solo 2 in comune fra le due regioni. Su 14 richieste di illegittimità, due della regione Puglia sono state accolte, una della regione Veneto dichiarata inammissibile e le altre infondate. Questo significa che la Buona Scuola renziana si salva. Due dei commi ritenuti dalla Corte legittimi sono:

-gli ambiti territoriali: confermata la nuova ripartizione territoriale e la relativa titolarità dei docenti;

-bonus al merito: per la Consulta la competenza della valorizzazione del merito è esclusiva dello Stato, al contrario di quanto richiesto dalla regione Puglia.

E' così che tali norme vengono messe al sicuro e restano come eredità del vecchio Governo. Anche il ministro Fedeli ha dichiarato di non poter intervenire per cambiare la legge 107/2015, ma di poter soltanto intervenire per modificare alcune criticità. Di fatto, la Buona scuola (che tento buona non pare essere) resta in vigore anche se i docenti hanno con tutte le loro forze contribuito alla caduta del Governo che l'ha messa al mondo.

La vendetta del Referendum, purtroppo, al momento pare insufficiente a sanare tutte le problematiche derivanti dalla riforma scolastica, che continuerà ancora a 'perseguitare' i docenti.

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