Quello che si è verificato nei giorni scorsi in una Scuola elementare, precisamente alla scuola primaria Santu Nigola di Selargius ha davvero dell'incredibile. A quanto pare tutte le famiglie degli alunni partecipanti alla recita natalizia, hanno dovuto sborsare la cifra di un euro e cinquanta centesimi come obolo di 'partecipazione' in qualità di protagonisti. Cifra irrisoria ma ingente dal punto di vista simbolico. Infatti, si trattava della quota parte necessaria a coprire le spese d'affitto del locale destinato allo svolgimento dello spettacolo natalizio.

La recita di Natale non va proprio giù ai genitori: il contributo giustifica le spese d'affitto della sala?

Un'aberrante scoperta, quella dei genitori, allorquando i loro piccoli figli, rientrando da scuola comunicano alle proprie mamme del famoso balzello necessario, a detta del Dirigente Scolastico, per sostenere le spese di affitto della sala adatta al prossimo spettacolo di Natale. La scelta del locale, da quanto si apprende successivamente, è da attribuirsi direttamente e autonomamente allo stesso capo d'istituto, la quale senza aver avvisato nessuno prende l'iniziativa tanto chiacchierata. Lo sgomento tra le famiglie è immediato, ma ancora più forte sembra essere stato il polverone che si è sollevato intorno alla vicenda che siamo qui a raccontarvi.

Quello che è successo nei giorni scorsi alla scuola elementare Santu Nigola di Selargius, in Sardegna, è certamente un caso limite, di quello che viene raccontato a caratteri cubitali sulle prime pagine dei giornali. Ma allo stesso tempo, questi reiterati comportamenti da parte delle scuole lasciano presagire che qualcosa proprio non va.

La richiesta di contributi volontari da parte delle scuole, oggi, è divenuto un fenomeno diffuso e pienamente accettato da tutte le famiglie, oltre che un modello consolidato, fino ad apparire normale e necessario per il bene di tutti. Ma qualcuno, a questo punto, punta il dito sull'Ente locale e dichiara: 'Ma il Comune, non poteva mettere a disposizione una delle tante sale in maniera del tutto gratuita e senza ulteriori costi gravanti sulle famiglie?

I genitori, in effetti, si sono immediatamente ribellati e hanno definito tale iniziativa una pura 'follia'. Dino Deiana, in particolare, in qualità di rappresentante del Centro democratico, subito dichiara: «Mi domando se Selargius voglia fare da apripista per imporre nuovi balzelli nelle scuole dell’obbligo» e poi aggiunge: «La cifra è sicuramente irrisoria, ciò non toglie che si tratti di una richiesta inopportuna e di pessimo gusto, mai sentita in passato».

Per il Dirigente Scolastico, Claudia Aroni, accusata dallo stesso Deiana di essere troppo autonoma nelle sue iniziative, il piccolo contributo pagato dagli alunni è giustificato dal fatto che servirà a pagare per intero le spese di affitto della sala adibita alla rappresentazione teatrale.

Alle ulteriori domande incalzanti di chi l'intervistava, a proposito della motivazione sul perchè ella stessa non aveva preso in considerazione la gratuità dei locali comunali, la stessa Aroni si azzittisce.

I genitori pagano le sale private e il Comune non mette a disposizione gratuitamente i propri locali

Sempre lo stesso rappresentante del Centro democratico, Dino Deiana, torna sulla questione, esprimendo le sue personali perplessità nei confronti delle scelte intraprese in maniera autonoma dal capo d'istituto della scuola incriminata, dichiarando: «L’amministrazione ha disposizione numerosi locali e non si capisce perché si debba pagare per svolgere la consueta attività didattica in cui rientrano anche le recite di Natale». Il caso oramai è scoppiato, tanto che qualcuno parla persino di questione da discutere nei punti all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale.