L’ennesima sconfitta per il dicastero di Viale Trastevere. Questa volta, tocca al Tar del Friuli Venezia Giulia dare ragione a due insegnanti che avevano ricorso contro il Ministero alla Pubblica Istruzione per aver svolto il loro esame orale con la sola presenza della commissione e senza nessun testimone. Per il Tar friulano il colloquio va ripetuto e questa volta le porte dovranno rimanere assolutamente aperte.

Esame concorsuale a porte chiuse e senza testimoni, il Tar: è assolutamente vietato ed illecito

Finalmente, almeno per ora, giustizia è fatta.

Da quanto si apprende dalle pagine online del Fatto Quotidiano di ieri, domenica 18 dicembre 2016, la clamorosa vicenda occorsa a due solerti insegnanti farà assolutamente testo tra i tanti docenti non ammessi all'ultima fase concorsuale.

Il fatto si è verificato nei mesi scorsi. I due docenti ricorrenti, avendo superato brillantemente le prove scritte, hanno affrontato successivamente anche il colloquio orale. Ma qui succede qualcosa che ha dell’incredibile: durante l’esposizione orale, all'interno della sede d’esame non era presente nessun testimone e, cosa ancora più clamorosa, le porte dell’ambiente in oggetto erano chiuse. Un fatto, questo, assolutamente paradossale ed anomalo, il quale testimonia compiutamente la carente esperienza evidenziatasi da parte di alcuni commissari circa le regole basilari sulle modalità di svolgimento delle prove concorsuali.

A conclusione degli esami i poveri malcapitati scoprono di non aver superato l’esame in questione. A questo punto, i due aspiranti docenti, sentitisi ampiamente delegittimati dalle modalità concorsuali messe in atto dalla commissione inerenti la trasparenza, decidono di avanzare ricorso al Tar compatente. Lo stesso organo oggi rende noto il clamoroso parere: i due insegnanti potranno ripetere l’esame orale, questa volta a porte aperte.

Presidente Tar: 'Durante le prove orali di un pubblico concorso sia assicurato il libero ingresso al locale a chiunque voglia assistervi'

L’accoglimento da parte del Tar del Friuli Venezia Giulia, di cui ampiamente oggi ne dà notizia il Fatto Quotidiano, è solo l’ultimo dei 432 ricorsi pendenti avverso le commissioni che sono incorse nello stesso tipo di procedura.

La mancanza di spettatori è abbondantemente testimoniata dal fatto che gli stessi docenti non ammessi sono stati quelli che, avendo fatto richiesta di accedere all’interno della sede concorsuale, in qualità di spettatori, sono stati di fatto allontanati, senza la possibilità di partecipare come tali. A tal proposito lo stesso Umberto Zuballi, Presidente del Tar in oggetto, ha accolto favorevolmente le istanze dei ricorrenti. Il suo giudizio non lascia dubbi: «Il ricorso è accolto perché risulta fondata la censura relativa allo svolgimento della prova orale a porte chiuse, in quanto non è stato consentito l’accesso al pubblico».

Le porte devono rimanere aperte e i testimoni devono assistere, anche coloro che hanno già sostenuto l'esame

Un fatto, questo, estremamente grave e anticostituzionale. La circostanza di cui fa riferimento il Presidente del Tar è rafforzata dalle considerazioni giurisprudenziali che fa l’Avvocatura della Stato, a proposito della spinosa questione, in particolare: «Secondo il consolidato indirizzo giurisprudenziale affinché un’aula o sala sia aperta al pubblico occorre che durante le prove orali di un pubblico concorso sia assicurato il libero ingresso al locale a chiunque voglia assistervi» - specificando inoltre - «Quindi, non soltanto a terzi estranei, ma anche e soprattutto ai candidati, sia che abbiano già sostenuto il colloquio, sia che non vi siano stati ancora sottoposti».

In bocca al lupo ai docenti che potranno finalmente reiterare la loro prova orale, questa volta a porte aperte e con l’augurio di avere alle spalle la presenza di un folto e nutrito pubblico di testimoni.