Storica sentenza contro il ministero dell'Istruzione per il reiterato utilizzo di contratti a tempo determinato nella Scuola. Il ricorso era stato presentato da un docente di musica, originario di Caserta, ma di servizio ad Ancona presso il Liceo classico "Rinaldini": insegnante per cinque anni da precario e sempre nella medesima scuola. Il giudice del lavoro ha accolto le richieste del docente: dal 2010 al 2015 si è visto rinnovare il contratto a termine senza avere la possibilità dell'assunzione definitiva a tempo indeterminato.

Docenti precari: sentenza contro il reiterato servizio nella scuola

Il Giudice del lavoro del capoluogo marchigiano, Arianna Sbano, ha sentenziato che il docente precario, Antonio Spaziano, trentaduenne, venga risarcito dal ministero dell'Istruzione di cinque mensilità calcolate sull'ultima busta paga, più abbia diritto a vedersi riconosciuti gli scatti di anzianità. Il docente aveva lavorato per tutto il tempo con rinnovi di contratti a tempo determinato, insegnando materie specifiche appartenenti all'indirizzo musicale. Il rapporto di lavoro tra il docente e la scuola apparteneva a quello che viene definito come organico di fatto dei docenti, stabilito per ciascun anno in base al numero degli studenti che si iscrivono nelle scuole.

Gli avvocati della Uil Scuola che hanno sostenuto il docente, invece, hanno obiettato che nei Licei musicali, venuti fuori dalla riforma dell'ex ministro Gelmini nel 2010, non sia stato mai predisposta la costituzione di organici di diritto, con la conseguente stabilizzazione dei docenti precari.

Sentenza contro il Miur: precario usato in modo distorto dalla scuola

Le cattedre della scuola, pertanto, secondo quanto disposto dal giudice di Ancona, hanno attuato un utilizzo distorto o improprio dei contratti a termine dei docenti, nello specifico delle supplenze. Contratti che, in ogni modo, sono stati disposte su cattedre sulle quali, data la necessità, era possibile procedere con la trasformazione in posti di diritto.

Inoltre, in considerazione delle ultime sentenze adottate dai giudici in materia di supplenze oltre i 36 mesi, il Giudice ha decretato che il docente non fosse stato messo nelle condizioni di una stabilizzazione certa e ravvicinata, che potesse, in qualche modo, risarcirlo del lungo periodo di precariato.