Con 169 sì il Governo Gentiloni ha ottenuto la fiducia anche dal Senato. Si tratta del secondo via libera dopo la fiducia ottenuta dalla Camera dei Deputati con 368 voti a favore. Paolo Gentiloni, nuovo Presidente del Consiglio adesso è pronto per rispettare gli impegni politici.
Attesi i sei decreti attuativi
Stando ad alcune indiscrezioni, non dovrebbero esserci elezioni anticipate visto che, con molta probabilità Gentiloni presiederà Palazzo Chigi per tutto il 2017. Attuare gli interventi contenuti nella nuova Legge di Stabilità e riaprire i confronti con i sindacati per discutere le modifiche alla precedente Riforma Fornero; sono queste le prossime mosse che dovrà compiere l'esecutivo per completare il lavoro di Matteo Renzi.
Per quanto riguarda il pacchetto Pensioni, infatti, sono attesi per il primo marzo 2017 altri sei decreti attuativi che abbraccerebbero le misure sull'Ape, sul cumulo gratuito dei contributi, sulla quattordicesima e sui lavoratori precoci. Al centro della discussione, quindi, sarà il cosiddetto Ape Volontario al fine di stabilire le modalità di finanziamento e restituzione del prestito oltre a definire il ruolo che le banche e gli istituti di assicurazione dovranno assumere. Altro importante punto è quello che concerne i lavoratori precoci: un decreto attuativo, infatti, servirà per chiarire la modalità di utilizzo del meccanismo di Quota 41 e la documentazione da produrre per chiedere il pensionamento anticipato.
Un altro decreto, riguarderà i lavori usuranti per i quali è prevista una semplificazione della documentazione da produrre per il riconoscimento dei benefici. Infine, ci sarà anche il decreto attuativo sul SIA (sostegno di inclusione attiva), una misura in via sperimentale che potrebbe proseguire oltre il 31 dicembre 2016.
Avviare anche il confronto con i sindacati
Altro importante passo che dovrà compiere il nuovo esecutivo, sarà l'avviamento della seconda fase del confronto con le parti sociali che mirerebbe a rendere più equo e flessibile il ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale. Al centro del dibattito, ci saranno anche gli interventi sulla previdenza complementare.