Le ultime novità sulle pensioni precoci al 10 dicembre 2016 concernono ancora il delicato tema della legge di bilancio 2017, dopo le dimissioni di Renzi e l'approvazione della stessa in tempi record. Molte misure, come ricorda Enrico Marro, sul Corriere della Sera, al momento restano solo sulla carta. Questa la stessa preoccupazione dei lavoratori precoci che sulla loro pagina ufficiale facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' chiedono di blindare le misure a loro destinate, la Quota 41 al momento resta non definita senza un decreto attuativo.
Novità pensioni precoci: occorre decreto attuativo
Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio, infatti dovrà essere emanato il decreto del presidente del Consiglio, su proposta dei ministri del Lavoro e dell’Economia, necessario per definire le categorie dei precoci. La lotta dei 'quarantunisti' non ha portato al risultato pieno, non si è ottenuta la quota 41 universale, ma almeno 25.000 lavoratori ricompresi in alcune categorie definite dovrebbero poter andare in pensione da maggio 2017. Il condizionale resta d'obbligo in quanto i dettagli e le modalità pratiche per aver accesso al beneficio dovranno essere fissati con il provvedimento attuativo. Il giornalista Marro ricorda che questo dovrà necessariamente essere fatto entro 60 giorni, pena la decadenza delle misure.
Ultime news pensioni precoci, se passa decreto chi andrà in pensione?
Al momento se tutto resterà confermato e la misura varata verrà 'blindata' potranno accedere alla quiescenza con quota 41 quanti abbiano lavorato regolarmente almeno 12 mesi , anche non continuativi, prima dei 19 anni d'età e appartengano ad una delle categorie considerate disagiate:
- disoccupati senza ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi al momento della domanda
- disabili almeno al 74%
- conviventi con un parente di primo grado disabile
- lavoratori appartenenti ad una delle 11 categorie di mestieri considerati gravosi, che vanno aggiungersi a quelli usuranti
Lavoratori precoci, novità oggi: NO voto subito, meglio decreto per blindare quota 41
Sul web si è aperta la discussione voto subito 'si-no', a prendere la parola sulla pagina ufficiale Facebook dei precoci è Mauro D'Achille, uno dei moderatori del gruppo ormai volto noto anche in TV, che ha cercato di spiegare ai suoi che al momento è necessario blindare quanto fatto, anche se poco, dal Governo dimissionario.
La manovra è legge, ma resta in sospeso, per completarla occorrono 60 decreti attuativi e tra questi proprio quello sulla definizione dei beneficiari della quota 41. Mauro D'Achille ricorda, nel lungo post pubblicato poche ore fa su Facebook, che " fino un anno fa non ci conosceva nessuno". Poi elenca, soddisfatto, i risultati raggiunti: "Oggi abbiamo rimesso in discussione la Fornero, ottenuto l'abolizione delle penalità andando in pensione prima dei 62 anni, la non onerosità del ricongiungimento contributivo, il riconoscimento del titolo di precoce e la possibilità per almeno 25,000 persone ogni anno di andare in pensione con 41 anni di versamenti, oltre all'impegno a rimodulate l'aspettativa di vita".
Per tutte questi ragioni visti i principi su cui è fondato il gruppo, prosegue, è importante evitare, come invece auspica la maggior parte dei lavoratori delusi, di andare al voto subito, si potrà fare, suggerisce, solo dopo la conversione in legge del decreto attuativo. Altrimenti il rischio è quello di perdere anche quel poco che si è ottenuto fino a qui. Cosa ne pensate delle sue affermazioni?