Tra le varie novità in arrivo con la riforma Pensioni inserita nella manovra economica e finanziaria approvata ieri definitivamente dal Senato della Repubblica anche due interventi in favore dei lavoratori precoci. "Vedrete che molte delle cose che abbiamo fatto e che tanti criticavano resteranno", ha scritto intanto nella sua e-news settimanale il premier Matteo Renzi illustrando la legge di Bilancio 2017.

Lavoratori precoci, ecco i 2 interventi nella manovra Renzi

Ecco cosa cambia: il requisito dei 41 anni di anzianità contributiva viene concesso ai precoci rimasti disoccupati o che hanno svolto lavori usuranti o mansioni pesanti.

Quota 41 anche per i lavoratori precoci impegnati per necessità di cure di familiari di primo grado o con disabilità proprie. Questo provvedimento è in particolare rivolto ai lavoratori precoci con dodici mesi di contributi previdenziali, seppur versati in maniera non continuativa, prima del compimento dei 19 anni di età. L'altra misura è quella che prevede per i lavoratori precoci che abbiano già raggiunto i requisiti contributivi per l'accesso alla pensione anticipata la cancellazione delle penalità sull'uscita dal lavoro prima del compimento dei 62 anni. Da mesi ormai va avanti la battaglia per l'introduzione della formula Quota 41 per tutti i lavoratori precoci. Diversi gli emendamenti presentati in tal senso durante l'esame della legge di Bilancio 2017 alla Camera.

Mancato l'obiettivo Quota 41 per tutti i precoci

Emendamenti che sarebbero stati riproposti al Senato dove però la manovra è stata approvata ieri in via definitiva senza nessuna modifica rispetto al testo varato a Montecitorio per via della necessità di procedere in tempi rapidi e mettere in sicurezza la finanziaria alla luce della crisi di governo che si è aperta per effetto del risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso.

Rispondo alle critiche sul mancato abbassamento dei requisiti per il pensionamento con Quota 41 per tutti i lavoratori precoci, lo Staff Economico @ Palazzo Chigi, coordinato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, ha spiegato che gli interventi per i precoci sono ispirati "a principi di equità e sostenibilità" e che quindi "non si torna indietro rispetto al legame previdenza-demografia ma si aiuta chi è in condizione di bisogno".