Nell'ambito della riforma Pensioni targata Renzi-Poletti inclusa nella legge di Bilancio 2017 approvata nei giorni scorsi dal Parlamento in via definitiva sono ancora da definire - "sulla base di criteri obiettivi" e in "in modo rigoroso" - quali sono tutti i lavori gravosi e usuranti tenuti in considerazione per l'Anticipo pensionistico social. Su questo aspetto della riforma pensioni ha richiamato oggi (13 dicembre) l'attenzione il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale, secondo il quale si tratta di una questione da affrontare subito sul piano tecnico e che "non va lasciata alla politica".
Ape social, Inps: rigore per definire platee usuranti e gravosi
Tito Boeri, a proposito dell'Ape social destinata alle categorie disagiate ed estesa anche a chi svolge lavori usuranti o gravosi, ha annunciato oggi, intervenendo all'incontro di presentazione dello studio "La mortalità dei percettori di rendita in Italia" che si è svolto a Roma nella sede dell'Inps, ha annunciato il proposito di dare il via a "un'indagine sulle speranze di vita delle specifiche categorie". Nel definire le platee dei beneficiari dell'Ape social andrebbero definite, secondo l'economista bocconiano alla guida della presidenza dell'Inps, considerando il tasso di mortalità. "Le platee interessate all'anticipo pensionistico - ha detto oggi Tito Boeri - vanno infatti definite guardando al tasso di mortalità".
Pensioni, studio: con assegni più alto si vive più a lungo
Chi percepisce pensioni "più generose" ha un tasso di mortalità più basso di cui si dovrebbe tenere conto per possibili interventi perequativi. Secondo quanto sottolineato dal presidente dell'Inps, i dati dello studio presentato oggi - realizzato dell'Ordine degli Attuari - mostra che i pensionati con assegni più alti riescono a vivere più a lungo, quindi "interventi perequativi - ha spiegato Boeri - potrebbero essere fonti di risparmio non irrilevante" e avrebbero un impatto sul sistema previdenziale nel suo complesso "ancora più forte".
Anche di questo parleranno nel primo incontro utile il presidente dell'Inps con il ministro Giuliano Poletti, ieri confermato dal nuovo premier Paolo Gentiloni alla guida del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che dovrà attuare oltre alla riforma pensioni il piano contro la povertà.