Sono destinate a cambiare le regole sulle malattie e sui permessi degli statali nell'ambito del rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione e, di conseguenza, verranno modificati anche i controlli sulle assenze e la disciplina del licenziamento. E' questa una delle novità emersa già nell'incontro del 30 novembre passato tra i sindacati e l'ex Governo Renzi: ma la ministra per la Funzione Pubblica, Madia già stava lavorando da almeno due anni al nuovo decreto sul pubblico impiego che entrerà nelle trattative delle prossime settimane. Occorrerà attendere il documento di indirizzo politico della stessa Madia, ma alcune anticipazioni fornite da Il Messaggero delineano già una maggiore severità per chi non rispetta le regole, soprattutto per i cosiddetti "furbetti".

Contratto statali 2017, ecco come cambieranno i controlli sulle malattie e assenze

Già nei giorni scorsi, era stato anticipato che gli statali potranno chiedere di assentarsi alcune ore da lavoro per svolgere una visita medica specialistica oppure una terapia, senza dover perdere l'intera giornata. Il limite è di diciotto ore all'anno per far rientrare queste assenze nella malattia. Tuttavia, la maggiore preoccupazione della ministra Madia sono le assenze cosiddette "seriali", quelle che ricadano, cioè, in determinati giorni settimanali (come il venerdì o il lunedì) oppure nelle giornate precedenti o antecendenti festività e ponti. E che, in alcune occasioni, si trasformano in assenze di massa.

La novità più attesa è il cambio proprio dei controlli per queste assenze: non sarà più l'Asl competente per territorio, ma l'Inps ad istituire il cosiddetto "polo unico" per andare a verificare, più capillarmente, dettagliatamente e severamente, le motivazioni delle assenze.

Riforma Pubblica amministrazione 2017 e rinnovo contratto statali: occhio al licenziamento

Di pari passo, nella riforma della Pubblica amministrazione e conseguente rinnovo del contratto degli statati verrà affrontato anche il capitolo dei licenziamenti. Alcune recenti regole sono già in vigore: ci si riferisce a chi timbra il cartellino e poi esce abbandonando il lavoro o a chi non produca risultati rilevanti, secondo quanto previsto anni fa dalla riforma Brunetta.

Nella fattispecie, pertanto, se un lavoratore statale dovesse garantire un rendimento scarso sul lavoro e in più dovesse violare alcune norme di legge o dello stesso contratto o si dovesse assentare nei giorni prefestivi, con le nuove norme che verranno disciplinate dal contratto degli statali si farà in modo da licenziarlo più celermente rispetto a quanto non avvenga oggi. Le nuove norme del pubblico impiego andranno, dunque, ad aggiungersi a quelle attuali decretando una aggravio di sanzioni che arriveranno fino al licenziamento. Le misure delle sanzioni, la definizione delle assenze anomale e seriali saranno introdotte nel testo unico o nel decreto di riforma della Pubblica amministrazione che arriverà entro la fine di febbraio. Sarà poi il contratto, dopo la negoziazione all'Aran, a definire più precisamente le norme alle quali dovranno attenersi gli statali per evitare il licenziamento per i casi più gravi.