Trovare lavoro oggi è difficile e, per quelli cha hanno la fortuna di lavorare, perderlo al giorno d’oggi è facile con la crisi che non sembra cessare. L'inps per questi soggetti che perdono il lavoro ha una serie di sussidi ed indennità che dal 2017 avranno il duplice compito di aiutare redditualmente i lavoratori e di aiutarli ad essere ricollocati. Ecco una dettagliata guida alle varie indennità con tutte le informazioni utili e le novità per il nuovo anno.

Cosa sono Naspi, Asdi e Dis-Coll?

Con il Decreto Legge n° 22 del 2015, venne istituita la naspi che resta anche per il 2017 il sussidio unico per disoccupati involontari, cioè non deve essere stata una scelta del lavoratore lasciare il proprio impiego.

La Naspi dal 2017 sostituisce anche la mobilità. Con una recente circolare, l’Inps ha definito il campo di applicazione per il 2017 con le novità che riguardano il patto di servizio. La Naspi spetta a chi ha minimo 30 giornate di lavoro, nei 12 mesi precedenti la perdita del lavoro, e che negli ultimi 4 anni ha almeno 13 settimane di lavoro. La durata della Naspi è pari alla metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente la domanda, sempre che i periodi precedenti non siano stati utilizzati per altre indennità. Solo per i lavoratori del settore turistico e stagionale, l’indennità è aumentata di un mese se la sua durata complessiva non supera i 4 mesi. In linea generale, la durata massima di sussidio è di 24 mesi.

Dal punto di vista degli importi, la Naspi si collega sempre ai 48 mesi precedenti, stavolta dal punto di vista della retribuzione. Essa eroga il 75% dello stipendio medio (quello utile ai fini previdenziali) e non può superare i 1.300 euro mensili. Dopo il terzo mese di sussidio, lo stesso scende del 3% al mese fino a dimezzarsi quasi al 24° mese.

L’asdi è una indennità che di fatto prolunga la Naspi, perché viene erogata dopo aver terminato di percepire i suoi 24 mesi. Copre quindi i disoccupati che non riescono a trovare nuovo impiego, quelli con basso reddito o prossimi alla pensione. L’Asdi eroga un sussidio pari al 75% della Naspi, non può superare 450 euro al mese e dura 6 mesi.

Altri requisiti oltre il perdurante stato di assenza di impiego sono: l’appartenenza ad nucleo familiare con almeno un minore o in alternativa avere almeno 55 anni di età. Inoltre bisogna avere un ISEE in corso di validità non superiore a 5.000 euro. La dis-coll invece è la versione della Naspi che si applica ai molto comuni rapporti di lavoro come collaborazione. L’esempio dei Call Center è tra quelli che più si adattano a questa indennità. I beneficiari della Dis-Coll sono quindi i lavoratori che provengono da contratti di collaborazione continuativa che non devono avere pensione o Partita Iva. Bisogna essere iscritti alla Gestione Separata Inps, avere almeno 30 giorni di contribuzione versata nell’anno in cui si verifica la perdita del lavoro nonché 3 mesi tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre dell’anno precedente quello in cui si verifica l’evento.

L’importo è calcolato in base alla media mensile lorda delle retribuzioni e come per la Naspi non può superare i 1.300 euro al mese per 6 mesi di durata massima.

Domande e adempimenti

Le domande vanno presentate tutte all’INPS e tutte in via telematica entro 68 giorni dal licenziamento. Per le dimissioni volontarie non viene previsto alcun sussidio a meno che non vengano considerate per giusta causa dall’Ufficio Territoriale del Lavoro (un esempio è il dimissionario perché il datore di lavoro non paga lo stipendio). Per tutti i sussidi bisogna risultare effettivamente disoccupati ed essere iscritti al collocamento. Sempre presso gli Uffici di Collocamento, va sottoscritto il patto di servizio, cioè la disponibilità a partecipare a corsi di riqualificazione appositamente indetti per il disoccupato o ad accettare congrue offerte di lavoro. La mancata partecipazione ai corsi o all’accettazione delle proposte, porta alla riduzione o revoca dei sussidi.