Cambiano le regole per diventare insegnante di sostegno: con la recente approvazione in Consiglio dei Ministri delle deleghe relative alla legge 107 sulla Buona Scuola il sistema di reclutamento e formazione dei docenti di sostegno viene completamente ridefinito. Si tratta di un primo passaggio che prevede ora la trasmissione e lo studio da parte dello schema del decreto legislativo da parte delle commissioni competenti prima dell’approvazione finale del governo. L’accesso all’insegnamento (per tutti, posti comuni e sostegno) sarà subordinato al superamento di un concorso pubblico nazionale su base regionale (o interregionale) al termine del quale gli aspiranti docenti verranno introdotti ad un percorso di formazione iniziale con tirocinio della durata di tre anni.

Superata tale fase, l’accesso al ruolo sarebbe condizionata al superamento di un percorso di valutazione della formazione acquisita con giudizi intermedi e finali.

60 cfu oltre a quelli previsti dal corso di laurea

Il suddetto periodo formazione prevede percorsi differenziati per la scuola dell’infanzia e primaria e per le scuole secondarie. Per quel che riguarda le prime i corsi di formazione saranno attivati direttamente dalle Università autorizzate dove sono attivi i corsi di Scienze della Formazione Primaria a ciclo unico e l’accesso è consentito dopo aver superato una prova selettiva messa in atto direttamente dai singoli atenei. Il corso ha la durata di un anno per il conseguimento di 60 crediti formativi universitari, di cui 12 relativi ad attività di tirocinio (almeno 300 ore).

A partire dal 2019 l’accesso al corso sarà esclusivo per i laureati con laurea magistrale quinquennale in Scienze della Formazione Primaria che abbiano ottenuto 60 cfu aggiuntivi (oltre ai 31 già previsti nel corso di laurea) in attività didattiche specifiche sull’inclusione. Ai fini del maturamento di tali crediti potranno essere riconosciuti gli esami specifici sulle tematiche dell’inclusione ottenuti in sede di svolgimento di attività di tirocinio e tesi di laurea attinenti al sostegno e inclusione.

Vincolo di dieci anni prima del passaggio ai posti comuni

Come per le scuole primaria e per l’infanzia anche per le secondarie requisito essenziale per la docenza in sostegno è il superamento del corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale e inclusione scolastica attivato dalle Università autorizzate. Anche in questo caso la durata del corso è annuale e richiede il conseguimento di 60 cfu, 12 dei quali connessi ad attività di tirocinio con la differenza che, a partire dal 2019 l’accesso ai posti di sostegno sarà subordinato all’attuale normativa vigente per l’insegnamento nella secondarie con il requisito aggiuntivo dei 60 cfu relativi alle didattiche dell’inclusione.

I docenti assunti a tempo indeterminato sui posti del sostegno dovranno però sottostare al vincolo dei dieci anni prima di richiedere il passaggio ai posti comuni. Nel computo sono comunque considerati eventuali periodi di servizio trascorsi nel sostegno precedentemente all’assunzione in ruolo, purché svolto in possesso di titolo di specializzazione.