Il 2017 sarà un anno ricco di novità per il mondo della Scuola: continua infatti l’attuazione del complesso disegno della Buona Scuola che vedrà, già da quest’anno, il dispiegarsi gli altri punti della riforma che entrerà in una nuova, delicatissima fase. Si tratta delle famose 9 deleghe alla Buona Scuola presentate in questi giorni in Consiglio dei Ministri, dopo l’approvazione del quale passeranno alle rispettive commissioni e successivamente torneranno al CdM per l’approvazione finale. Gli ultimi tasselli della riforma andranno a toccare proprio quei punti nevralgici del sistema scolastico lasciati usciti indenni dalla prima fase: l’attesa riforma 0-6, quella sul sostegno, il sistema valutativo delle scuole elementari, l’esame finale per medie e superiori, fino al riordino dell’istruzione all’estero e alle nuove regole per l’accesso all’insegnamento.

Tanti e delicati i punti in ballo per quel che si avvia ad essere il “secondo tempo” della riforma della Buona Scuola.

Laurea triennale all’asilo

Il grosso della discussa riforma sembrava ormai alle spalle, e invece no: la Buona Scuola torna con un colpo di coda che si appresta ad essere più radicale della prima fase attuativa. Tra le novità che prenderanno piede già dal 2017 c’è la riforma del segmento scolastico 0-6 con cui si vuole trasformare la funzione dei nidi: “non saranno più solo uno strumento di welfare per le famiglie” ma un “investimento educativo fin dalla nascita”. Secondo un modello europeo che prevede lo stanziamento di circa 200 milioni euro erogati ai comuni verrà rafforzata la scuola fino a 3 anni attraverso l’assunzione di maestre d’asilo per cui sarà necessario il diploma di laurea almeno triennale.

Vincolo e continuità per il sostegno

La riforma del sostegno, riforma tra le più attese, si basa su un idea molto elastica di inclusione scolastica secondo cui ciascuno studente possa ricevere il sostegno più adatto al singolo caso attraverso una formazione specifica per ogni ordine scolastico. Si punta moltissimo anche alla continuità scolastica, assicurata da un vincolo (decennale, per ordine o grado di studi del ragazzo) in cui non sarà più possibile utilizzare il sostegno come “finestra” per l’insegnamento vero e proprio ma in cui l’insegnante dovrà seguire gli alunni con disabilità fino a compimento del ciclo scolastico.

Addio terza prova

Un altro cambiamento epocale segna la svolta per gli esami di stato: a partire dal giugno 2018 ci saranno infatti due prove scritte al posto delle tradizionali tre, con l’eliminazione della terza prova che cederà il passo alle prime due (italiano più quella relativa all’indirizzo scolastico). Le commissioni per la maturità saranno composte secondo lo schema 3 esterni, 3 interni e presidente esterno e la valutazione terrà conto di tutti e cinque gli anni scolastici più l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro.

Non entrerà nella valutazione invece l’esito della prova Invalsi che si svolgerà prima degli esami di maturità e verrà soppressa invece nelle terze medie. Confermato anche il passaggio ai voti in lettere per le scuole elementari.

Riordino scuole all’estero

Tra le deleghe anche il riordino delle scuole italiane all’estero: attraverso l’istituzione di un modello di “Formazione Italia nel mondo” il Miur selezionerà e invierà docenti (anche di potenziamento) nelle scuole italiane all’estero con il potenziamento di materie come arte, musica e cinema, portando un incremento di organico docenti pari a 50 unità in più rispetto alle attuali. Grande attesa infine per quel che riguarda la riforma del meccanismo di accesso all’insegnamento e il rinnovo del contratto docenti, tema sul quale la neoministra ha appena avviato il dibattito.