Per tutta la categoria forense ci saranno molte novità anche grazie al decreto Milleproroghe che dopo il si del Senato, è stato depositato alla Camera per essere approvato definitivamente entro il 28 febbraio.

Nello specifico gli emendamenti che riguardano gli avvocati e i praticanti racchiudono in sé un doppio rinvio.

  • Il primo riguarda la disciplina per patrocinare presso le giurisdizione superiori. Gli avvocati potranno ottenere il titolo in base alle precedenti regole ovvero dopo aver maturato 12 anni di anzianità senza superare alcun esame.
  • Il secondo riguarda agli aspiranti avvocati che potranno ancora utilizzare almeno fino al 2018 i codici annotati con la giurisprudenza per superare l'esame di abilitazione che consente loro di ottenere il relativo titolo.

Restano inoltre salve le vecchie regole che prevedono l’equiparazione degli stage formativi presso gli uffici giudiziari ad 1 anno di pratica legale senza imporre requisiti o oneri preliminari così come stabilito dal decreto del fare.(Art.

73 D. Lgs. 69/2013.). lL tirocinio forense della durata di 18 mese andrà affrontato con assiduità, diligenza e riservatezza e rispettando le norme di deontologia professionale.Infine, è oggi possibile svolgere, parallelamente alla pratica, anche un'attività lavorativa che non ne ostacoli il proficuo compimento.

Rottamazione dei debiti con la Cassa Forense

Un’altra novità riguarda i debiti con la cassa forense che potranno essere rottamati. Lo stesso istituto di previdenza ha comunicato con una nota, che ad esso non si applica la normativa prevista dal decreto fiscale collegato alla legge di bilancio (d.l. n. 193/2016). Ne consegue che gli avvocati potranno aderire alla rottamazione delle cartelle relativamente alle somme iscritte dalla Cassa nei ruoli relativi al periodo 2000/2016.

Essa prevede infatti la decurtazione dal pagamento degli interessi di mora e delle sanzioni. Restano dovuti il capitale e l’aggio. Eviteranno cosi’ di essere cancellati automaticamente dall’albo in caso d’impossibilità a pagare la Cassa Forense

L’avvocato che non ha pagato i contributi alla Cassa Forense potrà richiedere la rottamazione delle somme già iscritte a ruolo rinunciando agli eventuali contenzioni in itinere.

In tal modo, specie per i debiti particolarmente vecchi potrà ottenere uno sconto per rimettersi in regola Il termine ultimo previsto per la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata scade il 31 marzo. Il modello da utilizzare è il “DA1", con il quale vengono indicate le modalità di pagamento prescelte (integrale o dilazionato) e la rinuncia agli eventuali giudizi pendenti.

Ricordiamo che gli importi dovranno essere versati entro luglio 2017 oppure in tre rate entro il 2017 e in due rate nel 2018. Equitalia comunicherà gli importi complessivamente dovuti entro il prossimo 31 maggio.

Nuovo Cumulo contributivo con la legge di stabilità 2017

Con la Circolare 10 febbraio 2017, n. 1, la Cassa Nazionale Forense, ha fornito chiarimenti agli iscritti per potersi avvalere del cumulo dei periodi assicurativi, in presenza di periodi di contribuzione e iscrizione presso altre gestioni previdenziali non coincidenti con quelli maturati in Cassa Forense, per accedere ad un’unica pensione. In sintesi si procederà al calcolo con il sistema contributivo

1) per chi, mediante l’istituto del cumulo, raggiunge l’anzianità contributiva complessiva prevista per la maturazione del diritto a pensione di vecchiaia (33 anni nel 2017, 34 anni dal 2019 e 35 anni dal 2021 in poi);

2) senza previsione di integrazione al minimo per chi, mediante l’istituto del cumulo contributivo, raggiungerà un’anzianità contributiva complessiva inferiore a 33 anni.

Gli avvocati che anteriormente al 31-12-2016, hanno presentato domanda di pensione con totalizzazione, possono avvalersi del cumulo contributivo introdotto dalla legge di stabilità 2017, se ritenuto più favorevole, previa rinuncia alla domanda di totalizzazione.