Dopo l'accordo Governo-Sindacati dello scorso 30 novembre per il rinnovo dei contratti degli statali, l'attenzione dei dipendenti pubblici del relativo mondo sindacale è previsto per metà febbraio, quando il Governo dovrà emanare tre decreti correttivi per obbedire ai rilievi della Corte Costituzionale sulla Riforma madia del pubblico impiego.

Come licenziare gli assenteisti

Temi trattati: società partecipate, dirigenti sanitari e, argomento scottante, "come licenziare gli statali assenteisti". Sul dossier assenteismo di novità dirompenti non ce ne saranno, ma è interessante che per la prima volta si stia preparando un decalogo su come e quando si possono buttar fuori i dipendenti pubblici "presi in castagna".

Provvedimento che, al di là di ogni facile populismo, per una categoria spesso bistrattata, vuol far chiarezza una volta per tutte e informare gli stessi statali sulle regole che li riguardano.

Lo spirito è quello di individuare i periodi dell'anno nei quali non verranno più tollerate assenze di massa, quando ad esempio ci sono dei ponti, l'approssimarsi della presentazione della dichiarazione dei redditi o dell'iscrizione dei figli a scuole, un grande evento programmato, come ad esempio vertici internazionali ospitati dall'Italia.

I furbetti del cartellino hanno le ore contate

Il decalogo dovrebbe dettagliare le condizioni che possono portare all'espulsione certa. Continuare a commettere gravi violazioni del codice di comportamento, accettare regali costosi, usare l'auto di servizio per scopi personali, la falsa presenza al lavoro e anche lo scarso rendimento.

Prevedendo sanzioni anche per i capi che fanno finta di niente. Regole chiare insomma per avere comunque fermezza nei casi più scandalosi. Per i furbetti del cartellino resta infatti il licenziamento sprint in 30 giorni, misura che dovrebbe essere estesa a tutte le forme di licenziamento per illecito accertate in flagranza.

Due novità importanti

Due novità molto tecniche ma importanti a livello burocratico. Per semplificare l'iter del licenziamento più amministrazioni si affideranno ad un singolo ufficio, che gestirà le sanzioni più gravi e verranno rese impermeabili ad eventuali errori o cavilli giuridici per evitare lo stop dei tribunali. Per le infrazioni di richiamo di minore entità poi l'intenzione del Ministero della PA è di affidarne nel dettaglio la gestione alla contrattazione sindacale a monte, ossia ai contratti di lavoro.