"Diciamo con chiarezza che va evitata l'ipotesi che ogni tanto appare di un intervento sull'anticipo pensionistico per fare risparmio": lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, commentando le attività di studio che sta portando avanti l'esecutivo al fine di rispondere all'Unione Europea. Secondo il Parlamentare, le pressioni per una correzione di bilancio richiesta per circa 3,4 miliardi di euro (al fine di evitare che possa concretizzarsi una procedura di infrazione) non devono provocare un ripensamento sugli interventi di welfare previdenziale introdotti nella legge di bilancio 2017.
"L'Ape deve entrare in vigore dal prossimo 1° maggio" prosegue l'On Damiano, specificando che la scadenza non può essere oggetto di discussione. "Se qualcuno pensa che uno spostamento in avanti di sei mesi farebbe risparmiare circa 500 milioni, se lo tolga dalla testa". Resta infatti implicito che agire in tal senso significherebbe mettere nuovamente in discussione il lavoro svolto finora, oltre all'accordo raggiunto tra le parti sociali ed il Governo, con "pesanti ripercussioni" in ambito sociale.
Pensioni, resta l'attesa per i provvedimenti attuativi
In merito all'evoluzione dello scenario previdenziale nel breve termine, non manca un riferimento dell'On Damiano ai provvedimenti attuativi in arrivo dopo la metà del mese corrente.
Attraverso una nota diffusa a margine dell'iniziativa "Emergenza Lavoro", il Parlamentare ribadisce assieme all'On Maria Luisa Gnecchi la necessità di ulteriori correzioni. Il riferimento va non solo all'Ape social, ma anche alle altre opzioni di uscita. Serve ad esempio garantire la possibilità di fruire del cumulo gratuito alle lavoratrici che desiderano far valere l'opzione donna.
Ricordiamo a tal proposito che all'interno della nostra rubrica "Parola ai Comitati" abbiamo più volte riportato le richieste avanzate al riguardo da parte del Comitato Opzione Donna Social e dei lavoratori esodati. Un altro nodo da sciogliere riguarda la posizione di coloro che potrebbero maturare i 30 o 36 anni di contribuzione utili per l'APE social tramite la contribuzione figurativa, una possibilità che di fatto ne estenderebbe la platea dei potenziali beneficiari.
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