Il cumulo gratuito potrebbe creare più di qualche grattacapo alle casse previdenziali private: è quanto emerge da un sondaggio effettuato dal Sole 24 Ore presso dieci diversi istituti che si occupano della previdenza privata dei professionisti iscritti al proprio Ordine di riferimento. Il problema nasce dal fatto che la misura sarebbe stata inserita nella legge di bilancio senza un'adeguata verifica circa l'impatto sui conti attuariali dei rispettivi enti. Così facendo, la situazione appare quindi a macchia di leopardo, con alcune casse (come quella degli psicologi o dei biologi) che dichiarano un impatto nullo o comunque ampiamente sostenibile, mentre altre (legate a conteggi più onerosi) che parlano di conseguenze potenzialmente importanti e di necessari approfondimenti.
In questo caso si tratta di istituti che adottano anche meccanismi non completamente contributivi e che si trovano a far fronte a delle uscite inaspettate a causa della misura. Sullo sfondo resta la necessità di trovarsi a rielaborare la contabilità attuariale, visto che a seconda delle singole casse i potenziali aderenti al cumulo gratuito potrebbero variare da alcune migliaia a diverse decine di migliaia di unità.
Pensioni e cumulo gratuito: sale l'attesa per i provvedimenti attuativi
Stante la situazione, per cercare di capire in che modo si evolverà effettivamente la situazione non resta che attendere l'arrivo dei provvedimenti attuativi da parte del Governo. Sulla questione si attendono infatti le istruzioni operative riguardanti l'art 1, commi 195-198 della legge 232 del 2016.
Gli scenari potrebbero cambiare anche sulla base del meccanismo operativo che dovranno seguire le casse, pur tenendo a mente che si tratta di qualcosa d'inatteso rispetto all'ordinaria amministrazione. Non manca infatti chi segnala possibili problemi operativi al fianco di quelli puramente attuariali.
Comitato opzione donna social pronto a diffida assieme ai lavoratori esodati
Nel frattempo prosegue anche il lavoro di preparazione portato avanti dal Comitato OD Social al fine di consentire l'estensione della misura alle proprie iscritte, oltre che ai lavoratori esodati aderenti. Nella nostra intervista di oggi la co-fondatrice Orietta Armiliato ha espresso una posizione di attesa rispetto ad una eventuale soluzione in arrivo con il c.d.
Milleproroghe, facendo capire che si tratta di un'ipotesi non scontata, seppure auspicata. L'alternativa resta purtroppo il ricorso ai giudici, a partire da una diffida che in caso di notizie negative potrebbe concretizzarsi subito dopo l'arrivo delle istruzioni attuative da parte del Governo.
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