La ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, è intervenuta questa mattina negli studi di RaiNews, alla trasmissione 'Studio 24' per parlare, naturalmente, di Scuola a quasi due mesi dalla nomina a capo del dicastero di Viale Trastevere.
Si è parlato, ovviamente, della contestatissima Buona Scuola e la ministra ha ammesso come nella fase precedente della riforma sia mancato l'ascolto, come del resto lo stesso Matteo Renzi ha ammesso (seppur tardivamente, questo lo aggiungiamo noi).
Ultime notizie scuola, venerdì 3 febbraio 2017: Fedeli 'E' mancato il dialogo sulla Buona Scuola'
Anche Valeria Fedeli ritiene che qualcosa non abbia funzionato, nonostante il precariato sia stato superato e nonostante il governo abbia investito ingenti risorse: 'I soggetti, secondo me, vanno coinvolti e ascoltati, il consenso va costruito - secondo la ministra che, per altro, sottolinea come la Buona Scuola sia stata votata a luglio 2015 e che sarebbe stato meglio affrontare e discutere le leggi delega con l'aiuto dei docenti.
Deleghe legge 107, Valeria Fedeli: 'Non buttiamole a mare, apriamo il confronto'
'Ora, però, le deleghe sono aperte al confronto e alle modifiche - ha affermato la Fedeli, sottolineando come all'interno delle otto deleghe approvate dal Consiglio dei Ministri vi siano delle scelte importanti e qualificanti per la scuola.
'Non buttiamole a mare' ha dichiarato la numero uno dell'istruzione pubblica italiana.
Assunzione precari e riforma reclutamento: Fedeli 'Riequilibrare tutto ciò che esiste ed evitare i ricorsi'
Impossibile non parlare anche di un'altra importantissima questione, quella relativa al problema del precariato e delle graduatorie.
'Per prima cosa, dovremmo mettere in equilibrio tutto quanto è avvenuto prima - ha precisato la ministra, sottolineando, comunque, come sia subentrata la necessità di cambiare modello. Il problema, secondo Valeria Fedeli, risiede tutto nella stratificazione dei percorsi abilitanti e nelle diverse regole che riguardano le immissioni in ruolo. 'Dobbiamo evitare i ricorsi e per fare ciò occorre fare chiarezza sulle modalità di ingresso a scuola. Noi facciamo i concorsi ma poi arriva il TAR e dice che così non va bene.'