Il ricollocamento dei lavoratori rimasti senza occupazione ha fatto da apri pista al programma politico del Governo Gentiloni.

Mentre Istituzioni e parti sociali discutono ancora sull'eliminazione definitiva dei voucher Lavoro, cercando di fare chiarezza sull'argomento, il Presidente del Consiglio recentemente ha invece cercato di spostare il dibattito politico su un nuovo progetto previdenziale. E' infatti partita ufficialmente la fase sperimentale dell'assegno di ricollocazione, lo strumento volto ad aiutare attivamente i disoccupati nella ricerca di un nuovo impiego.

Proprio in queste ore l'Anpal (l'Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) sta inviando circa 30 mila lettere ai soggetti interessati, già percettori di Naspi da almeno 4 mesi, i quali avranno a disposizione un buono che permetterà loro di poter usufruire (attraverso il finanziamento) dei servizi di assistenza messi a disposizione dai centri per l'impiego e/o dalle agenzie del lavoro accreditate.

Come sappiamo l'assegno di ricollocazione potrà variare da un minimo di mille euro a un massimo di 5 mila euro - a secondo della distanza del lavoratore dal mondo del lavoro - e verrà erogato non direttamente al soggetto disoccupato ma agli operatori che garantiranno a quest'ultimo i servizi necessari al suo reinserimento lavorativo.

Il punto di svolta, secondo chi ha ideato il sistema, sta appunto nella retribuzione dei centri abilitati e responsabili della ricollocazione, poiché l'importo stesso sarà riconosciuto all'ente solo a risultato raggiunto, ovvero la firma di un contratto di lavoro.

L’intervento ha una durata di sei mesi, prorogabile per altri sei nel caso non sia stato consumato l'intero ammontare dell’assegno di ricollocazione.

La somma dello stesso, invece, verrà riscossa per intero dai centri dell'impiego e/o dalle agenzie del lavoro accreditate solo se il contratto firmato dal soggetto sarà a tempo indeterminato. Nel caso in cui invece si tratti di un contratto a termine lo stesso importo verrà dimezzato.

Secondo Maurizio Del Conte, Presidente dell'Anpal questa è "la prima misura nazionale di politica attiva e rappresenta per il nostro Paese un radicale cambio di prospettiva".