Il DDL con il quale si mirerà ad apportare rilevanti modifiche alla disciplina legislativa in materia di Lavoro autonomo (non a caso il provvedimento è stato oramai da molti definito il Jobs Act del Lavoro Autonomo) approderà nei prossimi giorni alla Camera, dopo il via libera ricevuto dalla Commissione Lavoro, per essere discusso e votato.

Sono molteplici le novità che potenzialmente rivoluzioneranno tale ambito lavorativo, all’interno del quale operano milioni di persone. Risulta dunque utile esporre quelli che sono i contenuti più interessanti di tale riforma.

DIS-COLL, malattia e maternità: le novità previste dal Jobs Act del lavoro autonomo

Molto rilevanti sono le modifiche proposte in materia di dis-coll, l’assegno di disoccupazione per i lavoratori co.co.co.

Attraverso il DDL sopra citato non solo si rende tale ammortizzatore sociale stabile e permanente (attualmente la DIS-COLL, per effetto del c.d. Milleproroghe, è stata prorogata al 30 giugno 2017), ma si estende il ventaglio dei potenziali richiedenti anche ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio, categoria attualmente esclusa dalla platea degli aventi diritto all’assegno.

Prevista anche la delega al Governo ad emanare, entro 12 mesi dall’approvazione del DDL, un decreto legislativo col quale estendere le prestazioni di maternità e malattia a tutti i soggetti iscritti alla gestione separata INPS che non siano già titolari di pensioni e che non siano iscritti ad altra forma di gestione previdenziale.

Attraverso il Jobs Act del lavoro autonomo, inoltre, si prevede anche un aumento della contribuzione aggiuntiva alla gestione separata INPS che, al massimo, sarà pari al 0,5 %; ciò allo scopo di reperire le coperture finanziarie per il futuro Dlgs sopra menzionato.

Il lavoro agile (c.d. smart working) e le modifiche apportate dal DDL

Il Jobs Act del lavoro autonomo inciderà anche su una tipologia di lavoro che sta divenendo sempre più frequente: il lavoro agile, detto anche smart working.

Tale tipologia di lavoro, si ricorda, consiste nella possibilità per un soggetto di lavorare, con una discreta autonomia sulle modalità di raggiungimento dei risultati prefissati, utilizzando supporti telematici e svolgendo il proprio lavoro per fasi, cicli ed obbiettivi.

Attraverso il DDL in discussione, si mirerà ad introdurre un’importante novità in tale ambito: la possibilità di fare riferimento, ai fini della regolamentazione del rapporto di lavoro, ai trattamenti previsti dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle sigle sindacali più rappresentative.

Non resta, a questo punto, che attendere la discussione alla Camera del disegno di legge per vedere se tutte le novità sopra elencate diverranno effettive o meno.