Torniamo ad aggiornare le lettrici della nostra rubrica "Parola ai Comitati" riportando le ultime prese di posizione espresse da Orietta Armiliato all'interno del Comitato Opzione Donna Social, di cui è fondatrice. La precisazione arriva dopo alcuni post rilasciati in rete, riguardanti presunte dichiarazioni sull'ipotesi che il Governo sia al lavoro per realizzare una c.d. "APE donna". "Anche se, nel campo delle ipotesi, una proposta in questa direzione avrebbe sia senso sia valenza, alla luce delle misure che sono entrate nella Legge di Stabilità 2017 e delle quali si stanno attendendo i decreti attuativi, nessuno ha mai dichiarato o riportato nel Comitato che è allo studio del Governo la misura APE donna" ha specificato la rappresentante delle lavoratrici.

Ed anzi, la stessa Armiliato ha spiegato di trovare singolare il pensiero che il Governo possa prendere decisioni basandosi sulle indiscrezioni circolate in rete ed all'interno dei social network.

Armiliato: studi sulle misure previdenziali hanno basi diverse

Stante la situazione appena descritta, la rappresentante delle lavoratrici prende quindi le distanze dalle interpretazioni circolate in rete in merito all'APE donna e ricorda che gli studi compiuti sulla materia previdenziale si fondano su altre basi, come le valutazioni prodotte dalle Commissioni ed i relativi approfondimenti ed esami di natura statistica e macroeconomica, oltre che di sostenibilità delle misure sui conti. "In ogni caso, si tende a comprendere ed interpretare i bisogni, ma tenendo sempre conto di quanto anzi detto per poterli soddisfare" ha concluso Armiliato, pur ricordando che nemmeno il legislatore è infallibile.

Pensioni flessibili e genere femminile: le considerazioni in merito alla FASE 2

Resta il fatto che negli scorsi giorni il Comitato Opzione Donna Social era tornato a concentrarsi sulla cosiddetta Fase 2 del confronto tra Governo e Sindacati, per richiamare l'attenzione sull'importanza di considerare il lavoro di cura ai fini previdenziali.

"Un argomento che coinvolge tutta la platea femminile e non solo coloro che si occupano di familiari con handicap, come spesso leggiamo in alcuni commenti o post", ha ricordato Armiliato. Anche perché, dare un'interpretazione restrittiva o errata del tema significa anche ridurre l'attività portata avanti dal Comitato, che sulla base di queste interpretazioni si rivolgerebbe ad un numero limitato di donne".

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