Le ultimissime novità al 17 marzo 2017 sulle pensioni precoci giungono direttamente dal Governo; come riporta il Corriere della Sera, l'esecutivo starebbe studiando, a causa di mancanza di risorse, dei nuovi requisiti di accesso alla pensione anticipata, più stringenti rispetto a quelli inseriti nella Legge di Bilancio 2017. Si tratterebbe di uno studio mirato, in vista dell'incontro tra Governo e sindacati del 20 marzo, a dei criteri di precedenza, che tenderebbero a restringere ulteriormente le platee dei beneficiari della Quota 41 e dell'APE social.
Pensioni anticipate 2017 e precoci, chi rientra nei criteri di precedenza?
I soldi stanziati in Ldb2017 potrebbero non bastare per tutti, così il Governo starebbe pensando a dei criteri di precedenza al fine di poter dare il via alle misure di pensione anticipata già da maggio 2017. I beneficiari potrebbero dunque essere ancora di meno rispetto alle già selezionate categorie indicate in Legge di Bilancio. Si studia infatti un criterio di precedenza e la priorità andrebbe in primis a chi è senza stipendio e altre entrate. Il ragionamento di per sé potrebbe anche funzionare: le risorse, visto che risultano esigue, sarebbero primariamente investite per ridare supporto e dignità a quanti hanno perso il lavoro e sono già privi di ammortizzatori sociali da almeno tre mesi.
Ossia la pensione anticipata attraverso l'APE social, a costo zero per il lavoratore, o la Quota 41 andrebbe concessa prima ai disoccupati e solo dopo alle altre categorie considerate disagiate. Prima i disoccupati, quindi, poi a seguire i lavoratori disabili o quelli con un disabile a carico. Riduzione di platea non semplice però da digerire per i lavoratori precoci che anzi proseguiranno nel pressing al Governo, facendo presidi sotto il Ministero del Lavoro, sia il 20 quanto il 23 marzo, al fine di chiedere, invece, l'esatto contrario: l'estensione della quota 41 per tutti.
Pensioni precoci, le priorità del Governo sono altre
Non hanno più dubbio i lavoratori che si confrontano sul gruppo facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', il Governo non considera i lavoratori precoci e il loro dramma previdenziale una priorità. Pier Vincenzo Roma, un precoce, scrive: "In pochi giorni o addirittura ore approvano o bocciano leggi secondo i loro comodi, ultimo esempio la rapidissima cancellazione dei voucher, ma penso anche alla 'buona scuola', all'art.18, al jobs act, al salvataggio delle banche.
E' proprio vero che 'volere è potere'. Da anni giace in parlamento un DdL., il n. 857 su una riforma seria delle Pensioni (e quindi liberare spazi per i giovani) e non se ne parla, da più parti si chiede di bloccare l'aspettativa di vita e non si trova il tempo". Poi al termine del lungo post scrive in tono provocatorio, facendo appunto riferimento alla mancanza di soldi per concedere l'uscita anticipata: "Abbiate un sussulto di dignità: bloccate l'aspettativa di vita, mandate tutti in pensione senza altri limiti con 41 anni di contributi (ma anche con 62+35 e con quota 100). I soldi per farlo? Usate la stessa 'fantasia' utilizzata per il salvabanche".
Siete anche voi dello stesso parere? Cosa ne pensate dei criteri di precedenza? Fatecelo sapere lasciando un commento sotto l'articolo.